OPINIONI

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Pubblicato il 13/08/2015

INVASIONE DEI CLANDESTINI: ADESSO LE “COOPERATIVE” LI METTONO IN CASA DI ANZIANI

il Dente Avvelenato

PARMA- Anziani romani sono stati convinti ad avere in casa giovani clandestini. Due signore di settanta anni hanno deciso ( le avranno riempite di parole e di sensi di colpa, ndr) di accogliere un giovane del Mali e uno proveniente dall’Afghanistan. Il progetto, gestito da una delle migliaia di associazioni di cui non si sa nulla, tale Programma Integra in collaborazione con la cooperativa sociale Meta onlus ( e ttè pareva che non ci fosse di mezzo pure una cooperativa sociale “ahò l’immigrato ce rende più d’a cocaina”) ,sedicente Homefull. Immancabile il soldo pubblico: Regione Lazio, esempio di “buona£ amministrazione capisciammè, finanzia. L’obiettivo utopico, delirante, velleitario e pericoloso è quello di avviare coabitazioni tra NOSTRI anziani e musulmani immigrati illegali: vivendo sotto lo stesso tetto, dicono, i clandestini in attesa di asilo dovrebbero tenere compagnia agli anziani. Strano che non si sia pensato a soluzioni analoghe per ragazze madri, famiglie sfrattate, ragazzi orfani , I T A L I A N I .
“L’iniziativa è partita a gennaio”, dice orgogliosa Laura Antonini di Programma Integra. “Abbiamo coinvolto 65 ragazzi dai 16 ai 30 anni”. Le segnalazioni sono arrivate direttamente dai centri d’accoglienza. Abbiamo organizzato degli incontri per diminuire le diffidenze iniziali e creare un rapporto di fiducia reciproca. Gli anziani hanno conosciuto le storie di alcuni e imparato qualcosa delle loro culture e della loro cucina tipica” (nota del Dente Avvelenato: mavaffanculo Laura!!!!!!). Continua , eccitata “Dopo questo percorso di conoscenza reciproca, sono stati selezionati quattro ragazzi: una prima allocazione domiciliare è partita a giugno, il secondo inizierà a settembre. Gli altri due clandestini provenienti dal Ciad e dall’Afghanistan invece hanno deciso di fare da soli. Per loro il progetto prevede la copertura di sei mesi d’affitto”!.Già: chi ospita clandestini invece riceve 200 euro al mese per coprire le spese aggiuntive dei pasti e dei consumi extra di luce, gas e acqua. E poi ,alla fine, la chicca che dimostra come gli scopi del business dei finti volontari a pagamento, sia di tenerli sempre sotto la loro partita IVA: “L’importante è che l’anziano non diventi un tutor per il migrante e che quest’ultimo non si trasformi in un badante.”, afferma Antonini. Brava! 10 e lode! Si sarebbe forse trattato degli unici due vantaggi ragionevolmente ottenibili, ma “loro”, i manager della accoglienza schiavista non possono abbandonare la loro “fabbrica” di stipendio.

nero.cane

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