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Pubblicato il 15/03/2020

INVOCAZIONE A SAN ROCCO CONTRO IL VIRUS PESTILENZA — DON ANDREA AVANZINI LO CELEBRAVA INSIEME AL TEAM FOLGORE

A fianco della salma del Santo venne ritrovata una tavoletta, sulla quale erano incisi il nome di Rocco e le seguenti parole: «Chiunque mi invocherà contro la peste sarà liberato da questo flagello».

PARMA. Il virus colpisce più duramente Lombardia ed Emilia Romagna,proprio le due regioni dove San Rocco, il santo che protegge dalle pestilenze, si ammalò e dove è guarito.
Piacenza e Parma registrano il forte aumento di morti e contagiati in Emilia e questi numeri spaventosi fanno tornare in mente la devozione di Don Andrea Avanzini, che è stato il sacerdote del Team Folgore fino all’8 Marzo, data in cui è scomparso, al Santo che protegge i colpiti dalle epidemie.

Don Andrea è morto a 54 anni l’8 Marzo scorso. Da due giorni la sua mamma novantenne è in ospedale, gravemente colpita dal virus. Questa notizia tristissima getta anche una luce inquietante sulla morte del suo adorato figlio.
Lui celebrava con devozione la ricorrenza di San Rocco, il 16 agosto di ogni anno, perchè è il patrono di una delle parrocchie a lui affidate sulle colline parmensi. Forse proprio in questo momento il nostro Don starà supplicando il “santo con il cane” affinchè interceda per la salvezza di chi è in rianimazione, come la sua adorata Mamma.
Per tre anni aveva chiesto al Team Folgore di celebrarlo con un lancio e partecipare alla santa messa insieme ai Fedeli (articolo) .


SAN ROCCO SI AMMALO’ DI PESTE A PIACENZA
UN CANE LO SALVO’ DALLA FAME
La biografia ci dice che è nato a Montpellier, tra il 1345ed il 1350 ed è morto a Voghera,nella notte tra il 15 e il 16 agosto il 1376 o il 1379. Le date sono incerte.
Di ritorno da Roma a Montpellier incappò in un’epidemia di peste a Piacenza. Rocco , assistendo gli ammalati, probabilmente nell’ospedale di Santa Maria di Betlemme, venne contagiato.
Si trascinò fino a una grotta lungo il fiume Trebbia.
Le antiche agiografie narrano che un cane durante la degenza di Rocco appestato, provvide quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone e signore del luogo, che lo soccorse successivamente, diventando suo discepolo e biografo.
La peste intanto riapparve di nuovo violenta a Piacenza e quindi Rocco ritornò in città a curare la gente; finita la pestilenza riprese il viaggi.I testi antichi parlano di Lui imprigionato a Voghera, accusato di essere una spia e dove morì nella notte tra il 15 e il 16 agosto, in un anno imprecisato tra il 1376 e il 1379. Qualche biografia sostituisce Voghera con Montpellier, sua città natale.Le imprecisioni testuali non consentono di appurare esxattamente la località.
Voghera divenne il luogo del primo deposito del corpo del santo e fulcro della prima espansione del suo culto,insieme alle limitrofe zone piacentine.





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