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Pubblicato il 19/07/2024

IRAQ- ALLARME ISIS- 153 ATTACCHI NEL 2024 . IL PRIMO MINISTRO ELOGIA I CRISTIANI “FATTORE DI STABILITA’ “

Gli Stati Uniti lanciano l’allarme all’indirizzo del governo di Baghdad, di fronte al pericolo di ritorno dello Stato islamico in Iraq e Siria, nel decennale dall’ascesa del movimento jihadista arrivato a controllare metà dei due Paesi fra il 2014 e il 2016.
Secondo i rapporti del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) l’Isis avrebbe già rivendicato 153 attacchi in Iraq e Sira nei primi sei mesi del 2024, dàndo chiari segnali di come “stia tentando di ricostituirsi dopo diversi anni di depotenziamento nelle capacità” di colpire.

Il raddoppio degli attacchi dimostra una maggiore capacità e pianificazione nel colpire
Inoltre l’amnistia generale delle milizie curde – voluta dagli Stati Uniti – nel nord-est della Siria, ha consentito la liberazione di sospetti jihadisti o affiliati all’Isis. Attualmente in quelle carceri ci sono circa 10mila ex combattenti.

Il premier iracheno Mohammed Shiaa al-Sudani ha ricevuto il patriarca di Baghdad dei caldei, il card. Louis Raphael Sako, e una delegazione di vescovi presenti al Sinodo della Chiesa locale, che si conclude oggi.
Durante l’incontro, il capo del governo ha sottolineato il valore della “diversità” che è “fattore di stabilità”. Lo stesso primo ministro aveva mostrato sostegno e solidarietà al primate caldeo nello scontro con il presidente in merito al ritiro del decreto e lo spostamento per protesta a Erbil.

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