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Pubblicato il 22/09/2016

IRAQ- GLI USA CONFERMANO CHE ISIS HA SPARATO UN’ARMA CHIMICA VERSO NORD( AREA DI MOSUL)

PARMA – Il Pentagono ha reso noto che l’Isis ha sparato verso le truppe americane di stanza nel nord del Paese un colpo di mortaio contenente un agente chimico, probabilmente il cosiddetto gas mostarda.

Secondo gli ufficiali americani, non preluderebbe a possibili attacchi chimici da parte dell’organizzazione terroristica, perchè non ne avrebbe le capacità tecniche. Il generale della marina Joseph Dunford, presidente dello Stato maggiore congiunto, conferma che i combattimenti a Mosul potrebbero iniziare ad ottobre, anche se spetterà al primo ministro iracheno Haider al-Abadi la decisione finale sulle tempistiche.

I preparativi sono già in corso: il Governo ha fatto spargere dal cielo dei volantini per avvisare la popolazione dell’incombente «ora zero». Secondo al Jazeera, le forze irachene stanno già avanzando sul terreno, e si troverebbero a una sessantina di km dalla città. Alcuni amalisti affermano che la riconquista di Mosul da parte delle forze irachene potrebbe scoperchiare un altro caos civile, perchè sono molte le milizie che stano affiancando le truppe regolari, ed ognuna vorrà una fetta di territorio. Una specie di Libia due.

Una preoccupazione manifestata anche dal generale curdo Bahram Yassin : le forze che combattono l’Isis sono profondamente divise e portatrici di interessi contrapposti. Sul terreno si trovano peshmerga curdi, militanti sciiti, milizie tribali sunnite, milizie cristiane, l’esercito iracheno,

Manca una autorità di coordinamento centrale che dovrà prendere il governo dopo la liberazione di Mosul : le forze di sicurezza di Baghdad non sono in grado di farlo perché non hanno autorità di comando sulle forze che operano entro i propri confini. Il risultato è che ogni singola entità che lotta contro l’Isis risponde soltanto a se stessa e ai propri comandanti: i curdi al presidente KGR Masood Barzani; le milizie sciite ai loro superiori militari o direttamente a Teheran, le forze sunnite ai propri comandanti. E tutti i consigli e i comitati formati per cercare di mettere d’accordo queste forze, ad oggi (abbastanza prevedibilmente) hanno fallito.

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