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Pubblicato il 19/03/2023

IRAQ: INSTABILE E CON AMBIZIONI IRANIANE

Il 20 Marzo 20023 iniziava la guerra in Iraq che in meno di un mese annientò le forze armate irachene. Il 13 dicembre 2003 Saddam veniva catturato e successivamente condannato a morte nel 2006. Dopo la fine della guerra voluta dagl USA è iniziato un conflitto sotto traccia e devastante, che ha provocato 130mila vittime tra gli iracheni e 4.400 morti per gli americani, che hannospeso 3mila miliardi di dollari.


Il partito Baath di Saddam fu messo fuorilegge, ma era maggioranza nell’Amministrazione irachena che si sfaldò creando gravissimi vuoti di potere. Vennero sciolte le forze armate i cui ufficiali, soprattutto nell’Esercito, erano sunniti. Molti ben preparati aderirono alla insurrezione contro gli «invasori americani», trafugando armi dai depositi e trasferendo le loro competenze ai terroristi.
Nel 2011 la coalizione americana si ritirò dall’Iraq. Il nuovo Governo iracheno era a maggioranza sciita e iniziò feroci repressioni e vendette contro i sunniti pro-Saddam, aumentando la instabilità e il malcontento popolare.


L’ISIS
Nel 2014 nacque proprio a Bagdad l’Isis, che aveva già conquistato diverse importanti città in Siria e in Iraq. In tre mesi arrivarono a controllare territori dove vivevano otto milioni di persone.
Nel 2017 e 2018 caddero Raqqa e Mosul.
IL PETROLIO NON BASTA
l’Iraq è un immenso deposito di petrolio, ma minato nelle fondamenta, instabile politicamente , infestato da milizie filo-iraniane. L’Iraq è al sesto posto per la produzione mondiale di petrolio e non riesce a raggiungere gli obiettivi di produzione che si era posto, senza i quali non ha gli incassi per mettere in cantiere un piano di sviluppo.Per non parlare della corruzione che sembra essere impossibile da estinguere.
LA PIAZZA SI RIBELLA – REPRESSIONI AIUTATE DALLE MILIZIE FILO IRANIANE
Nel 2019 iniziarono i movimenti di piazza contro la classe politica inefficiente, che furono repressi con violenza, anche con l’aiuto di Teheran che considera l’Iraq il suo territorio. La guerra in Iraq è stata più fallimentare di quella in Afganistan. La NATO sta addestrando le forze armate irachene e , insieme ad alcune missioni bilaterali, fornisce assistenza per la riorganizzazione amministrativa delle strutture di governo. Il comando Nato è attualmente affidato al generale di divisione, paracadutista Giovanni Iannucci
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