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Pubblicato il 15/07/2014

IRAQ: PANTANO DI INFILTRATI, SPIE E CORROTTI ANCHE TRA I MILITARI STRANIERI

NEW YORK- Un rapporto riservato del Pentagono fornisce un quadro inquietante della situazione iraqena: nelle forze di sicurezza idi quel paese si annidano spie dei jihadisti sunniti e sciiti filo-iraniani, in numero tale da rappresentare un serio rischio persino per la sicurezza personale dei consiglieri militari inviati da Obama.
Molte unità delle forze armate sarebbero profondamente infiltrate sia dagli estremisti sunniti che da elementi sciiti sostenuti dall’Iran. Secondo una prima valutazione , solo la metà delle forze operative irachene sono in grado di sostenere una eventuale attività dei consiglieri militari americani, qualora la Casa Bianca decidesse di contribuire a rovesciare l’avanzata dei militanti sunniti dello Stato Islamico in Iraq e nel Levante (Isis). E se questo non bastasse, bisogna aggiungere che le forze leali al premier Nuri al Maliki dipendono pesantemente dalle milizie sciite – molte delle quali sono state addestrate in Iran – e anche da consiglieri delle forze paramilitari iraniane al Quds. Le forze irachene, afferma quindi il rapporto, sono in grado di difendere Baghdad, ma non necessariamente di mantenerla interamente sotto controllo. «È un casino», ha sintetizzato seccamente un alto funzionario dell’amministrazione citato dal Nyt. Nel documento vengono analizzati i punti di forza e debolezza delle varie unità, i loro equipaggiamenti, munizioni, leadership, morale e altro. Diversi generali veterani dell’Iraq, scrive ancora il Nyt, affermano che i consiglieri Usa potrebbero essere fondamentali.

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