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Pubblicato il 21/08/2014

ISIS: SISTEMA MAFIOSO DI RAPIMENTI, ESTORSIONI , RAPINE E VESSAZIONI

PARMA- Chi è tornato vivo dopo un rapimento , racconta spesso di essere stato in balia di sbandati, drogati e criminali comuni. Abu Bakr al Baghdadi, alias califfo Ibrahim, ha saputo capitalizzare molto meglio di Ayman al Zawahiri, l’erede di Osama bin Laden, questo patrimonio di crudeltà.
Per gli esperti del antiterrorismo Usa, dopo il trampolino di lancio dei petrodollari dei ricchi emiri del Golfo, l’Is riuscirebbe ormai a auto-finanziarsi in proprio con «rapine bancarie, estorsioni, furti e contrabbando di petrolio».
UN SISTEMA MAFIOSO. I metodi criminali includono, però, pure rapimenti e taglieggi di aziende e cittadini, attraverso un capillare racket mafioso e isituzionalizzato.
La maxi rapina in banca di decine di milioni di dollari, con la presa di Mosul, seconda città dell’Iraq, è l’azione più eclatante di pratiche illecite sistematiche e ormai strutturate: la manovalanza, dal Levante siriano ai confini orientali dello Stato islamico, non manca.
Con Quirico, i più umani sono stati i sequestratori di al Nusra. «La rivoluzione», ha scritto il giornalista de La Stampa, «è diventata fanatismo e lavoro di briganti». Un «Paese del Male» sempre più grande, dove «si ride del dolore» e «persino i bambini e i vecchi gioiscono a essere cattivi, pregando Dio, senza rimorsi e in assenza di misericordia».

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