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Pubblicato il 06/02/2018

ISLAM: DUE CONFERENZE DI CORRADO CORRADI A MONZA E PARMA DOVE E’ STATO INTERROTTO DA DUE SPETTATORI MUSULMANI

PARMA- Corrado Corradi, opinionista del nostro giornale, ha tenuto due conferenze sull’Islam, la prima sabato pomeriggio 3 Gennaio a Monza, invitato dal Presidente della Sezione AnpdI e la seconda a Parma ( foto sopra) Lunedì 5 Gennaio.
In entrambi i casi, la voglia di conoscere per bocca di chi può dire la sua , con quale islam abbiamo ed avremo a che fare, ha richiamato molte persone in entrambe le città.
A Monza una bella platea di soci dell’ANPDI ,mentre a Parma in un auditorium pubblico.
Rispetto della donna, apologia nelle città tunisime e algerine dei tagliagole isis , assolutismo e predicazione violenta con l’obbligo di conversione per chi sposa un uomo o una donna musulmana, sono aspetti della stessa pentola in ebollizione, dei quali pochi colgono i segnali negativi e la loro carica aggressiva. Solo chi come Corradi, vivendo per tanti anni in quei paesi pe servizio e per lavoro, prima da Ufficiale degli incursori, poi da agente AISE e fino al 2016 come consulente alla sicurezza per ENI, ne ha còlto la lenta trasformazione peggiorativa, può darcene un quadro disinteressato. Disinteressato perchè il Relatore ha toccato con mano sia l’islam migliore che quello peggiore, inoltre ha una compagna marocchina di fede islamica, lui che è Cristiano, ed in Marocco vive senza pregiudizi nè problemi e , da come ce ne parla, crede in una formula di convivenza come quella del paese in cui si è stabilito.
Di entrambe le facce di una stessa medaglia -l’islam- Corradi ha tracciato con obbiettività il quadro, ma a Parma è stato lo stesso accusato di faziosità da due spettatori musulmani, mescolati nella platea più “cittadina” rispetto a quella “amaranto” di Monza, .
Uno dei due, l’uomo, prendendo la parola per una sorta di predica, ha negato la consistenza ( quindi l’importanza della loro morte, ndr) degli sciiti ( 5% della loro religione, ci ha informato); come algerino ha negato le stragi del FIS dove hanno perso la vita sette marinai italiani e sette monaci francesi, sgozzati,nel suo paese, attribuendone la colpa ai servizi segreti ed ai militari, che avrebbero machiavellicamente riversato la colpa del sangue versato sul partito che stava conquistando il potere dopo le elezioni. Un pò come avvenne nel 2014 con i fratelli musulmani in Egitto, cavallo di troia della islamizzazione forzata, fermati con il pugno di ferro da Al Sisi. La platea ha dovuto anche seguire una ventina di minuti del senatore Benvenuto, già sindacalista UIL su argomenti trattati con buonismo .

Il risultato di entrambi gli incontri è stato di avere aumentato nei partecipanti la sensazione della pericolosa complessità sia dell’ islam che del pensiero debole, sottomesso e compromissorio della “cultura” italiana, o meglio di ciò che ne rimane.

sotto: l’intervento di MOnza

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