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Pubblicato il 27/08/2014

ITALIA PRONTA PER GLI INVICTUS GAME . CAPITANO LA MOVM PAGLIA

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ITALIA PRONTA PER GLI NVCTUS GAMES , CAPITANO GIANFRANCO PAGLIA

di Maurzio Piccirilli

L’Italia è pronta per gli Invictus Games

Dal 10 al 14 settembre si svolgeranno a Londra i giochi paralimpici per militari feriti in servizio. La squadra azzurra capitanata da Gianfranco Paglia

Una poesia per celebrare gli eroi delle guerre moderne. L’elegia “Invictus” scritta dal poeta inglese William Ernst Henley nel 1888 è ora anche il titolo dei giochi paralimpici per militari feriti in servizio. La prima edizione degli Invictus Games si svolgerà a Londra dal 10 al 14 settembre. I giochi paralimpici per militari disabili sono un’iniziativa fortemente voluta dal Principe Harry dopo aver assistito negli Stati Uniti proprio ai giochi paralimpici dedicati ai militari americani rimasti feriti nei vari teatri di guerra in cui l’esercito americano era impegnato. Il principio fondante degli Invictus è quello di fare i conti con le diverse disabilità attraverso lo sport. Gli Invictus Games sono organizzati dalla Royal Foundation, fondata dal Principe Harry e dal Duca e dalla Duchessa di Cambridge, insieme al Ministero della Difesa britannico e riservati ai militari feriti in servizio. Saranno oltre 400 i concorrenti provenienti da 14 nazioni parteciperanno ai Giochi Invictus, un evento sportivo internazionale per militari feriti: uomini e donne. Le squadre verranno da forze armate di nazioni che hanno prestato servizio fianco a fianco. Partecipernno soldati provenienti dall’Afghanistan, Australia, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Iraq, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, USA, UK. Per cinque giorni, oltre 400 atleti si sfideranno in 9 discipline paralimpiche presso il Queen Elisabeth Olympic Park e il Lee Valley Athletics Centre. Gli sport praticati sono l’atletica, il basket in carrozzina, il ciclismo, il sollevamento pesi, il canottaggio coperto, il tiro con l’arco, il nuoto, la pallavolo da seduti e il rugby in carrozzina.

Una manifestazione che vuole rendere omaggio a chi, servendo il proprio Paese, ha subito gravi menomazioni ma non è stato sconfitto. Invicti appunto. I nostri guerrieri che con coraggio hanno affrontato i rischi in conflitti e ora continuano a combattere la loro battaglia contro le difficoltà del loro status. Un’ulteriore prova del coraggio del soldato. E il Principe Harry che in Afghanistan ha toccato con mano le conseguenze della guerra si è da sempre impegnato accanto ai suoi commilitoni feriti. La delegazione italiana, capitanata dalla Medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente colonnello Gianfranco Paglia, attualmente consigliere del Ministro della Difesa sarà composta da: tenente colonnello Alessandro Albamonte, tenente colonnello Roberto Punzo, maggiore Pasquale Barriera, tenente colonnello Fabio Tomasulo, maresciallo Bonaventura Bove, maresciallo Giovanni Dati, caporale maggiore capo sceltro Moreno Marchetti, caporale maggiore scelto Monica Contrafatto, caporale maggiore sceltro Andrea Tomasello, 1° caporale maggiore Domenico Russo, appuntato Loreto Di Loreto.

Militari vittime di attentati come il caporale maggiore Monica Contraffatto che in Afghanistan ha perso una gamba e che in piscina si impegnerà per ben figurare nelle gare di nuoto. Il tenente colonnello Roberto Punzo rimasto ferito in Libano mentre partecipava alla missione Unifil. Pasquale Barriera anche lui ridotto su una sedia a rotelle in Afghanistan che farà parte della nostra squadra di basket. “Una bella sfida. E’ importante esserci. Abbiamo una squadra motivata – ammette il tenente colonnello Paglia, ferito nel 1993 a Mogadiscio al check point Pasta, capitano della squadra italiana durante una pausa dagli allenamenti in piscina – A Londra dovremo combattere per farci onore. Questo è uno stimolo in più. Un modo diverso per servire il Paese. In squadra ci sono militari dell’esercito, dell’Aeronautica e dei carabinieri. Tutti feriti in servizio”. A quali discipline prenderà parte? “Nuoto, sollevamento pesi, rugby in carrozzina e rowing, canottaggio al coperto – spiega Paglia – è dura ma abbiamo il supporto di preparatori paraolimpici. Lo scorso dicembre a Roma è stato firmato un protocollo d’intesa tra il CIP (Comitato italiano paralimpico) e il Ministero della Difesa per facilitare l’attività sportiva a tutti i militari rimasti feriti nell’esercizio del proprio dovere. Del resto l’Italia è l’unico Paese che consente ai militari feriti di restare in servizio”.
Sono soldati ma anche madri, mogli, padri e mariti che hanno messo le loro vite al servizio della patria e le lesioni subite non li hanno spezzati. Queste persone sono l’incarnazione di tutto ciò che i Giochi Invictus vogliono rappresentare. Hanno la forza di volontà di perseverare e conquistare nuovi traguardi.

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