CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 21/05/2021

KARATE FOLGORE: ALLENAMENTO ( E CONTROLLO MEDICO) DELLA VISTA NEI GIOVANI ATLETI

LIVORNO- Il Karate Folgore si distingue continuamente per la applcazione delle metodologie di allenamento più adeguate aipropri giovani e giovanissimi atleti. Ma non basta: la ASD Esercito – 187° Folgore di Livorno, ha sottoposto ad un monitoraggio optometrico gli atleti tra i 5 i 15 anni, suddivisi tra le categorie di “preagonisti” e “agonisti” del settore giovanile per la disciplina olimpica del Karate FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali).

Obiettivo finale del corpo istruttori è quello di eliminare le interferenze sviluppate dal sistema visivo, per aumentare la precisione del gesto atletico che per il Karate è particolarmente tecnico e complesso dal punto di vista motorio, come ad esempio per i calci oppure i pugni. La alterazione della percezione visiva potrebbe ridurre la prestazione di un Karateka.


I giovani folgorini sono stati sottoposti dalla dott.sa Chiara Focaccella Capucciniche, Optometrista e Specialista in Riabilitazione Visiva e Visuo-Posturale” , su invito della ASD Esercito – 187°, ad una valutazione generale dei parametri visivi degli atleti perchè l’allenamento (anche) visivo dell’ atleta facilita il massimo rendimento nella propria disciplina. Si tratta di risultati ottenibili grazie alla moltitudine di ricerche che confluiscono nel generico “allenamento visivo” , che attinge alla Optometria, Psicologia, Oftalmologia, Fisiologia, Neuroscienze, Neurologia etc.
Ad un atleta non basta essere sano per essere competitivo e non basta vedere 10/10 decimi ed avere occhi sani; deve possedere nel sistema visivo, come nel resto del corpo, quell’efficienza che gli occorre per percepire e reagire in tempi rapidi ed ottenere il massimo di informazioni da ciò che vede.

” GLI OCCHI DIRIGONO IL CORPO” è lo slogan che descrive l’importanza di un sistema visivo efficiente per chi pratica attività sportiva. Attraverso decenni di ricerche sulla fisiologia e psicologia della percezione visiva alcuni concetti risultano oggi universalmente dimostrati ed accettati:
• la funzione visiva è un processo largamente appreso e può essere adeguatamente educato, allenato e migliorato.
• la notevole plasticità del sistema visivo e delle funzioni che esso svolge sono largamente dovute ai fenomeni di apprendimento sensoriale e fanno riferimento all’enorme e in parte, inutilizzata, plasticità dei processi cerebrali.
• il sistema visivo umano è il più sviluppato ed efficiente di tutti gli esseri viventi. Oltre due terzi delle informazioni sensoriali che giungono ogni secondo al cervello sono inerenti alla funzione visiva.


Perché un atleta dovrebbe allenare la vista?

Molte prestazioni non sono ottimali, non tanto perché l’atleta compie fisicamente un movimento sbagliato, ma perché lo compie al momento sbagliato.

L’80% circa delle informazioni sensoriali che raggiungono il nostro cervello provengono dal sistema visivo e almeno due terzi dei nervi sensoriali che arrivano al cervello sono deputati alla funzione visiva. Il gesto motorio rappresenta il prodotto finale di una catena complessa di fenomeni che iniziano con la percezione sensoriale degli stimoli.
L’atleta è chiamato ad effettuare una varietà di decisioni durante l’attività sportiva, di cui gran parte si basano su informazioni che il suo cervello ha ricevuto attraverso il sistema visivo. Avere una vista perfetta non significa vedere 10/10: non sono rari i casi in cui l’acuità visiva è molto buona ma i tempi di integrazione percettiva sono inadeguati per il compito che si deve svolgere.
“Campioni non lo si nasce ma lo si diventa”.

La predisposizione naturale è importante, ma lo sviluppo delle abilità è ugualmente essenziale. Spesso l’atleta investe molto tempo ed energie ad allenare il proprio corpo, mentre nella funzione visiva si limita alla “misurazione della vista”. Negli ultimi trent’ anni oltre duemila atleti olimpici, centinaia di squadre e migliaia di atleti professionisti americani sono stati sottoposti con l’aiuto di optometristi a dei test delle abilità visive ed hanno seguito programmi di training. In Italia squadre come il Milan e atleti come Valentino Rossi e Roger Federer, allenano costantemente la visione.
Praticando questo si può:
• Ridurre i tempi di reazione
• Migliorare la consapevolezza della visione periferica.
• Migliorare la concentrazione sostenuta e lavorare sull’anticipazione motoria
• Migliorare la coordinazione occhio-mano e occhio-piede
• Favorire l’integrazione oculo – vestibolare fondamentale durante il movimento dato
• Migliorare la precisione e la fluidità dei movimenti oculari, indispensabili per esplorare l’ambiente che ci circonda
Allenare le funzioni visive permette all’atleta di sfruttare la propria visione per ottimizzare il gesto atletico in più si è notato che gli atleti che sostengono dei cicli di visual training riducono notevolmente infortuni sia in allenamento che in competi

Leggi anche