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Pubblicato il 13/05/2018

LA ADUNATA DEGLI ALPINI “TRAVOLGE” E FA SCOMPARIRE I CENTRI SOCIALI ANARCHICI. IL PRESiDENTE DELLA REPUBBLICA, IL MINISTRO PINOTTI ED IL CAPO DI SMD SUL PALCO

foto: cortesia Eco di Bergamo

TRENTO- In una città ripulita dalle scritte infamanti, la “onda alpina” ne ha spazzato via il ricordo sommergendolo con l’ imponente , pacifico ed ordinato sfilamento di decine di migliaia di sezioni dell’ANA. Il solito spettacolo , che mostra una Italia che merita rispetto. Sul palco c’erano le più alte cariche dello stato e della difesa, in cielo hanno sfrecciato le Frecce tricolori e sul percorso c’erano decine di migliaia di spettatori, assiepati ed applaudenti.

«Chi era nemico è diventato amico – dice il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della Difesa e lui stesso alpino -. Questa adunata nei 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale è un percorso di ricordo, un segno di conciliazione. Oggi gli alpini della Julia in Libano guidano una missione di pace alla quale partecipano truppe da molti Paesi balcanici: pochi decenni fa sarebbe stato impossibile. Dovrebbe essere un insegnamento anche per quelle minoranze estreme che hanno protestato in questi giorni. I militari affrontano dei rischi per difendere tutti. Stiamo difendendo la pace aggiunge Graziano – rischiando nel nome del nostro Paese. Ma lo facciamo anche con orgoglio: l’esercito americano ha dovuto ripristinare una divisione di montagna con soldati polifunzionali, proprio sul modello degli alpini, perché le loro truppe sono sempre più impegnate in terreni difficili».

«Basta che ci chiamino e noi rispondiamo presente», garantisce Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione nazionale alpini. Maurizio Pinamonti, presidente della sezione Ana di Trento, parla di solidarietà, unità, servizio, gratuità, pace. Qui la chiamano «alpinità». Il comandante delle truppe alpine, Claudio Berto, aggiunge altre parole, forse desuete: «Sacrificio, fatica, storia, impegno sociale. E poi il salire in montagna, dove le cose si vedono sotto un’altra dimensione, anche più vicino a Dio».

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