OPINIONI

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Pubblicato il 30/01/2016

LA ATTIVITA’ GIORNALISTICA ED EDITORIALI MILITARE: DA GROSSISTI A DETTAGLIANTI

di Walter Amatobene
Da molti anni seguiamo i militari di ogni Arma nelle loro attività. Ci siamo sobbarcati lunghe trasferte, abbiamo “rubato” tante giornate al lavoro, sostenuto costi di rassegne, di pubblicazione, di ” banda internet”; chi gestisce una redazione telematica autofinanziata sa cosa intendo.
Sono sforzi che negli anni hanno creato ai Militari una “platea” fedele ed informata ( ed ammirata) , partendo da una situazione di fine anni 90, di scetticismo, di sottovalutazione degli uomini con le stellette e delle loro capacità.
Grazie ai giornali come il nostro, hanno potuto contare su “vettori” diffusi o di nicchia, tutti molto precisi ed efficaci. Congedatifolgore, per la sua platea di riferimento, ne è prova lampante.
Tanto lavoro “porta a porta” , “computer a computer”, sui campi addestrativi e nei teatri di operazione, ha aumentato stima e conoscenza per gli Uomini in divisa. Siano stati ottimi “dettaglianti” ( noi) e “grossisti” ( le Forze Armate), di notizie.
Da un paio di anni, però, le cose sono cambiate: scordandosi dell’enorme lavoro gratuito fatto a loro favore, ogni Forza armata si è attrezzata con un proprio “dettaglio”, pubblicando via internet o su Youtube o addirittura con canali TV, articoli completi di testo e foto, ben PRIMA di passarli alla affezionatissima stampa.
Si tratta di comunicati identici.
Mi aspettavo almeno una versione “stringata” per i siti ufficiali e “professionale”, più ricca, per la stampa.
Le notizie vengono bruciate due volte: prima da loro e poi dalla condivisione sui siti.

Ci hanno fatto diventare inutili anche per gli approfondimenti.
Pubblicano tutto, integralmente.

Un pò come un concessionario auto, che chiede prestazioni ad un negozio e poi vende direttamente nella stessa città, a quegli stessi clienti che la concessionaria aveva acquisito.
Deduco, quindi, che a nessuno della pubblica informazione con le stellette è venuto in mente che il patrimonio gratuito di contatti e benevolenza sociale ricevuto dalla stampa andava salvaguardato e può essere rapidamente “bruciato”.

Basterebbe fare una versione “veloce” per i loro siti e più professionale per la stampa accreditata.
Hanno violato un patto tra galantuomini, sottoscritto solo da noi: non “bruciare” il canale e ottenere sempre la migliore immagine gratuitamente.
Avremmo fatto più audience seguendo le ondate polemiche nei loro confronti.

I Militari hanno deciso di far tutto da soli, adesso.
Al punto che, per avere qualche foto riassuntiva di qualche evento in corso, si viene addirittura invitati ad attingere alla fonte “pubblica”, come tutti gli altri.

Perché il lettore dovrebbe leggere le nostre pagine? Che fine hanno fatto i nostri anni di devota attività giornalistica obbiettiva, ma ben disposta? Nel cesso. Grazie, signori ex-grossisti. Fate voi. Noi passeremo alle critiche, casomai.

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