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Pubblicato il 18/08/2017

LA BIOGRAFIA DEL GIGANTE PAOLO CACCIA DOMINIONI

PARMA- Rimediamo ad una grave lacuna del nostro giornale: non avere pubblicato sinora una biografia del “gigante” Paolo Caccia Dominioni: un Soldato il cui stile è rimasto ineguagliato,

Paolo Caccia Dominioni era nato a Nerviano ( Mi) il 14-5-1896, morì il 12 Agosto del 1992.
Il padre, Ministro del Regno e successivamente diplomatico , lo fece viaggiare sin da bambino, consentendogli i imparare il tedesco, francese, inglese e l’ arabo.

Studente di ingegneria si arruola volontario all’ insorgere della Grande Guerra 1915/1918, all’ età di 19 anni. Frequenta l’ Accademia quale allievo ufficiale di complemento – Artiglieria e Genio. Vi partecipa combattendo sul fronte dell ‘ Isonzo, meritando la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Chiede di essere assegnato alla nuova specialità dei lanciafiamme, Comandante con il grado di Tenente della 4^ Sezione – 2^ Compagnia.
Successivamente invito a Tripoli, Comandante di una compagnia Zappatori. Rimpatriato nell’ aprile 1919 e congedato il 16-2-1920, riprende gli studi di ingegneria.
Nel 1931 è richiamato alle armi nelle truppe coloniali e destinato a Tripoli quale Ufficiale del Genio ed è impiegato in rilievi geo-topografici del territorio libico per poi essere di nuovo congedato con il grado di Capitano dall’ ottobre 1932.
Nel luglio 1935 mentre era a Beirut, è di nuovo richiamato alle armi – Truppe Coloniali d’ Eritrea – Comando Superiore dell’ Asmara – Ufficio Informazioni.
Dominioni diventa “ Agente K 2 “ della rete informativa “ K “, operando in Egitto, Sudan, Etiopia. Partecipa e dirige importanti operazioni meritando la Croce di Guerra al Valor Militare.
Il 31 luglio è di nuovo ed ancora posto in congedo.
Nel 1941 era in Turchia, alla direzione dei lavori della nuova ambasciata d’ Italia , da lui progettata, quando viene nuovamente richiamato alle armi, promosso Maggiore e destinato al Servizio Informazioni Militari dell’ Esercito.
Più tardi, il 24-3-1942, frequenta il Corso di Specializzazione nel Genio Guastatori Alpini. Invece del fronte russo, dove pensava di andare, viene assegnato in Africa Settentrionale al Comando del XXXI Battaglione Guastatori.
Paolo Caccia Dominioni era Conte e Barone, signore di Sillavengo, nato in una famiglia che nella propria storia aveva offerto un notevole contributo alla Patria . “Due caduti e cinque feriti in combattimento, due invalidi di guerra, cinque medaglie d’ argento, sei di bronzo e sette croci di guerra al Valor Militare, una promozione e sette croci al Merito di Guerra “.
Sillavengo ( così usava firmare i propri documenti ) sceglie di far parte, volontario, di una specialità militare ardita quale quella dei Guastatori di nuova concezione e formazione. Da Ufficiale illuminato, si cura dei suoi gustatori e non esita a denunciare le negligenze dei comandi. Dei viveri al fronte scrive: “ spesso avariati, insufficienti e perfino disgustosi “. Denuncia e si indigna per le mine difettose ( V 3 italiane ). “ Le mine consegnate erano 380, delle quali 190 subito da noi scartate, tanto appariscenti erano i loro difetti “.
Alla testa del suo XXXI Guastatori, l’ allora Maggiore Sillavengo, alla fine di agosto 1942 per la battaglia di ALAM EL HALFA, sotto il costone del Ruweisat, creò lo scompiglio penetrando per 4 Km nelle linee nemiche, affrontando inglesi, indiani, e maori australiani.
Per tale azione il Maggiore Dominioni viene decorato dal Gen. Rommel con la Croce di Guerra di 2^ Classe tedesca ricevendo inoltre un encomio solenne.

Tra la depressione di EL MIREIR e QUARET EL HIMEIMAT, in prima schiera, la Divisione Paracadutisti Folgore fu rinforzata con il suo battaglione , il XXXI Guastatori,
Tra la fine di giugno ed il 4 novembre 1942 seguirono 4 mesi di combattimenti. Il Col. Paolo Caccia Dominioni guadagnerà la Medaglia d’ Oro al Valor Militare, concessa con notevole ritardo.
Per oltre dieci anni dopo la fine della guerra si dedicherà ad un lavoro paziente e pietoso, nel deserto libico ed egiziano, insiema al suo amico d’arme Chiodini ,per la ricerca ed il recupero delle salme dei suoi e degli altri soldati, per una più degna sepoltura.
Progettò il Sacrario, bellissimo, imponente, commovente e lo costruì ottenendo finanziamenti bussando a tutte le porte ministeriali.
Tra i suoi libri consigliamo:
ALAMEIN 1933-1962
TAKFIR
ASCARI K7
AMHARA
Grazie ai Suoi scritti , la epopea dei soldati di El Alamein,della Folgore e non solo, fu conosciuta ed ammirata.
DOPO L’8 SETTEMBRE
Ci ricorda il generale artigliere paracadutista Giovanni Giostra, studioso di storia militare : “In quel periodo egli fu combattente per la libertà ricoprendo anche gli incarichi di Comandante della 106^ brigata
Garibaldi e Capo di Stato Maggiore del Corpo Volontari della Libertà.Inoltre Egli
fu arrestato due volte:nel lug.’44 e nel gen.’45 e collaborò con Vittorio Bonetti già eroe del IV Btg. Folgore a El Alamein. Caccia Dominioni affidò l’esperienza di combattente per la libertà al Suo libro “Alpino Alla Macchia”.
Folgore-Nembo ! Paracadutista Giovanni Giostra
storiche-el-alamein-12

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