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Pubblicato il 24/11/2021

LA EVACUAZIONE DEI CONNAZIONALI A RISCHIO – IMPIEGO DELLE AVIOTRUPPE:

il gen. par (ris) Renato Perrotti traccia il profilo di uno degli impieghi delle aviotruppe:

EVACUAZIONE DI CONNAZIONALI DA AREE A RISCHIO


Una operazione di messa in sicurezza e recupero di connazionali , richiede una capacità interforze connotata da tempestività e rapidità .
I presupposti necessari per condurre tale Operazione sono :
– Impossibilità di garantire la sicurezza ai nostri connazionali da parte delle Autorità nell’ Area a rischio ;
– Capacità politica di decidere concordemente e rapidamente ;
– Auspicabile risoluzione dell’ ONU ;
– Garanzia di riservatezza su attuazione , tempi e sviluppi della condotta .

Nelle sommosse popolari con gravi disordini , quasi sempre porti ed aeroporti vengono occupati dai rivoltosi . Procedere con una loro conquista , postula la inderogabile conseguenza di scontri a fuoco che potrebbero protrarsi con incidenze negative sull’ atteggiamento dei locali , che ascriverebbero alle nostre Unità , ineluttabilmente , il ruolo di forze di invasione .
Ciò comporterebbe ulteriori pericoli per i ns connazionali che verrebbero considerati come ostaggi di rivalsa con una conseguente estremizzazione di violenze nei loro confronti .
La Operazione di recupero , se supportata da una adeguata preparazione , per quanto limitata nel tempo , da parte delle Forze Speciali e coadiuvata da azioni diversive e di supporto psicologico , può essere portata a compimento e con pieno successo , nel migliore dei casi , senza venga sparato un solo colpo .

Senza l’ utilizzo di format militari , per semplificazione ed esempio , di seguito una ipotetica situazione che potrebbe indurre la politica a disporre una azione militare di recupero :
1. In un Paese Centro Africano , a seguito di elezioni scoppiano disordini ove le fazioni imputano agli occidentali ingerenza sui risultati elettorali . In posti di blocco improvvisati vengono perpetrati furti e violenze .
2. I connazionali ( 500 maestranze di una società petrolifera , con le loro famiglie ) escono di casa il meno possibile . Alcuni di loro sono stati picchiati e feriti . Colpi di AK 47 sono stati sparati contro le loro abitazioni . Le FFPP locali hanno perso il controllo della situazione .

3. La zona interessata è a 40 Km all’ interno del porto di EL LIVOR , le famiglie delle maestranze vivono nei villaggi di AL TOPAS , BIEN TIN e OR EL TAN .

4. Il giorno D , in una riunione di emergenza , viene politicamente decisa e ratificata la decisione di procedere con una Operazione di Evacuazione connazionali .

Dal D + 2 , la Tuttoponte CAVOUR è in navigazione , con a bordo elicotteri di trasporto medio e 150 Uomini del battaglione San Marco .
Arriverà alla rada di EL LIVOR , permanendo a 3 miglia dal porto , il giorno D + 8 .

La notte tra il D + 1 e il D+ 2 si lanciano , con la tecnica della Caduta libera 40 opera tori delle Forze Speciali . Il DIP viene segnalizzato da Personale del Consolato che con automezzi trasportano gli Operatori presso la Direzione della Società Petrolifera , ove si aggiorneranno gli elenchi del Personale da evacuare .





Compito delle SOF ( Special Operation Forces ) :

– Inquadrare maestranze italiane , congegnando loro un promemoria nel quale sono riportate raccomandazioni sul da farsi , codici di emergenza eccetera .
– Individuare i Centri di Raccolta in zona BIE TIN , AL TOPAS , OR EN TAN ;
– Individuare il CENTREVAC ( Centro di Evacuazione ).
– Organizzare e difendere l’ aviolancio di un gr tat par , portando sui punti di riordinamento i mezzi necessari per condurre il Cpls A sul punto di Raccolta AL TO PAS , Il Cpls B sul Punto di raccolta BIEN TIN , il Cpls C sul punto di raccolta OR EN TAN , il Plotone D sul futuro CENTRAVAC – Da organizzare .
Imbarcarsi per ultimi su ETM il D + 10 raggiungendo la Tutto ponte CAVOUR .


Compito dei Complessi minori Paracadutisti :
– Aviolanciarsi all’ imbrunire del D + 3 sulla ZL a Nord di AL TO PAS ;
– Riordinarsi sul punto di riordinamento di competenza , ove Operatori delle FS li condurranno al rispettivo Centro di Raccolta ;
– – Organizzare e difendere il Centro di Raccolta che vedrà l’ afflusso di Personale Italiano , dal mattino del D+ 4 ;
– Pattugliare l’ itinerario di competenza , provvedendo al recupero lungo strada di connazionali che non riescano a raggiungere il Punto di Raccolta ;
– A partire dal D + 8 condurre i Connazionali sul CENTREVAC .
– Al D + 10 imbarcarsi su ETM dopo aver messo in sicurezza i Connazionali su Cavour .


Elicotteri Medi Imbarcati sulla CAVOUR
Procedere al Trasporto di connazionali dal CENTREVAC alla tuttoponte CAVOUR dal D+ 8 al D+10 .


Azioni Diversive e PSY OPS .




– – aviolanciare a 6 km ad Est della ZL , 50 min prima del lancio dei cpls , pallets con viveri al fine di richiamare in loco forze ribelli , eventualmente presenti in zona AL TO PAS . Sui pacchi viveri in lingua locale messaggio di amicizia .
Subito dopo il lancio dei Cpls , operatori PSY OPS affiggeranno i manifestini , nei quali si riferisce che gli Italiani hanno l’ unico scopo di mettere in sicurezza i connazionali e giammai fare ingerenza sulla politica locale , ribadendo sentimenti di amicizia e di gratitudine se la Operazione andrà a buon fine , specificando peraltro una capacità di reazione armata che si auspica non serva .
La posizione dei Punti di Raccolta e del Centrevac NON deve essere lungo itinerari a notevole transito . Ciò al fine di evitare l’ obbligato contatto con i ribelli e l’ ingenerarsi di fortuiti scontri a fuoco .





Azioni di supporto

Dal momento che la tuttoponte sarà a 300 Mls dalla rada di EL LIVOR possono essere richiesti interventi CAS ( CLOSE AIR SUPPORT ) – supporto di fuoco aereo .



Piano “ B “

Qualora situazioni contingenti non consentissero l’ impiego di elicotteri e si dovesse passare ad una azione di forza , al Btg San Marco competerà la occupazione del porto di EL LIVOR e dovrà creare , unitamente ai paracadutisti un corridoio di sicurezza dal porto citato al CENTREVAC


Conclusioni

Solo l’ aviolancio consente di proiettare unità a 3000 Km tempestivamente senza l ‘ esigenza di conquistare porti ed aeroporti , minimizzando la possibilità di scontri a fuoco in certe situazioni .

In passato le nostre Forze Speciali hanno condotto Operazioni di Recupero connazionali ( con scarso rilievo mediatico ).
Tali Operazioni hanno interessato uno scarso numero di connazionali ( Personale delle Ambasciate in genere ) .
Un numero elevato di connazionali da recuperare , impone la Organizzazione di Centri di Raccolta e
CENTREVAC e un elevato numero di “ soccorritori “.
Ovviamente l’ impiego di Forze Speciali e paracadutisti richiede una conoscenza “ Politica “ sullo strumento particolare e le relative possibilità/capacita’.

Nel 1976 , paracadutisti israeliani erano in volo , quando ricevettero il GO per il blitz a ENTEBBE dato da parlamento Israeliano convocato in una riunione di urgenza . Saremmo capaci di tale determinazione , concordanza e tempestività ?
Mi si consenta qualche dubbio .

Generale di B. paracadutista ( Ris )
Renato PERROTTI


– PS : lo scrivente si scusa se la terminologia adottata sia quella del 2010 (anno del mio congedo) , ma la sostanza …si dovrebbe capire ….

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