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Pubblicato il 18/03/2015

LA FORESTALE ASSORBITA DALLA POLIZIA DI STATO

ROMA – C’è il via libera alla riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato e al suo eventuale assorbimento nelle altre forze di polizia. La commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il suo benestare all’emendamento del relatore alla delega pubbilca amministrazione.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, tra i provvedimenti, prevederebbe la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e della Polizia Provinciale con il suo eventuale assorbimento nelle altre forze.

IL SINDACATO REAGISCE »chiediamo un serio e concreto confronto a tutela dei Forestali visto che ad oggi, con la delega sulla p.a., il Corpo Forestale dello Stato è l’unica forza di polizia direttamente e primariamente interessata da questa riforma«. Lo dice il segretario generale del Sapaf (Sindacato autonomo polizia ambientale forestale), Marco Moroni.
»La prima cosa da fare – spiega Moroni – è quella di eliminare le sovrapposizioni di competenze, come quelle oggi esistenti con alcune articolazioni dell’Arma dei Carabinieri che si occupano, accavallandosi, di reati ambientali e agroalimentari. Siamo i primi a sostenere che il Corpo Forestale debba essere riformato, c’è bisogno in primis di implementare le funzioni di polizia ambientale e agroalimentare.

I FORESTALI SPENGONO INCENDI E CONTROLLANO GLI ALLEVAMENTI

Nel contempo, alcune funzioni tecniche legate ad allevamenti di animali e allo spegnimento degli incendi boschivi debbono essere svolte dagli organismi competenti e non più da noi«. »Serve comunque chiarezza – conclude il leader del Sapaf – e mi auguro che questa nuova presa di posizione di Renzi possa essere utile. Serve in primis una riforma strutturale dell’ attuale Corpoforestale, unificando tutti gli organismi interessati – compresi i Corpi forestali regionali -. garantendo unitarietà operativa e presidi territoriali: non basta dire da cinque a quattro forze di polizia, ma bisogna anche mettere nelle migliori condizioni operative i Forestali nel qualificato e professionale contrasto alle agro-ecomafie!«.

305MILA AGENTI PER 5 CORPI
La pubblica sicurezza è affidata in Italia a 305 mila agenti divisi in cinque differenti corpi: Carabinieri (105 mila), Polizia (95 mila), Guardia di finanza (60mila), Polizia penitenziaria (38 mila), Corpo forestale dello Stato (settemila). Gli organici sono in continuo calo, dopo i tagli degli ultimi anni: polizia e carabinieri hanno subito una sforbiciata di 15 mila effettivi a testa in poco tempo.

Nonostante ciò, l’Italia rimane tra i primi Paesi europei per numero complessivo di agenti. Gli spazi per una razionalizzazione delle forze in campo non mancano. La polizia fa capo al ministero dell’Interno, così come i carabinieri per quanto riguarda l’attività di ordine pubblico. Ma l’Arma è un corpo militare, che dipende quindi direttamente dal ministero della Difesa.

La Guardia di finanza è incardinata sotto il ministero dell’Economia, ma fa sempre riferimento alla ministero dell’Interno per l’ordine pubblico. La polizia penitenziaria dipende dal ministero della Giustizia, mentre il Corpo forestale da quello delle Politiche agricole. Un notevole intreccio di competenze, dipendenze e attività, dunque. Senza contare la polizia provinciale e la polizia municipale.

Nel corso degli anni, in tanti hanno provato a mettere mano all’intricato sistema di sicurezza nazionale, ipotizzando anche soppressioni ed accorpamenti, ma le iniziative non hanno avuto esito. Non è infatti facile in Italia cancellare con un tratto di penna istituzioni che hanno una storia secolare: proprio quest’anno, ad esempio, i Carabinieri hanno festeggiato con solenni cerimonie i 200 anni di vita. La polizia ha spento 162 candeline. Il Corpo forestale e’ stato fondato nel 1872, la penitenziaria ha le sue origini nel 1817. Le resistenze degli apparati sono sempre state enormi.

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