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Pubblicato il 13/05/2021

LA FRANCIA E’ SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE? I MILITARI DICONO DI SI

I politici francesi sono in subbuglio per una seconda lettera aperta contro il governo, pubblicata lunedì e firmata da centinaia di militari anche in servizio. I firmatari (anonimi) condannano Macron per essere stato troppo condiscendente contro la minaccia islamista e sostengono che la «sopravvivenza» dello stato sia in pericolo; rivolti a Macron aggiungono che «una guerra civile si prepara in Francia, e voi lo sapete perfettamente». La data scelta per la prima delle due lettere è la stessa (il 21 aprile) del 1961 quando i paracadutisti tentarono di uccidere Charles de Gaulle, che “regalava” l’indipendenza all’Algeria. La prima stesura, però, risale al 14 aprile, resa nota sul sito Place d’Armes di Jean-Pierre Fabre-Bernadac, ex ufficiale dell’esercito e della gendarmeria ed ex responsabile del servizio d’ordine del Front national.
In quel testo si parla di islamismo, del pensiero unico e dell’odio per la Francia. Molte righe riguardano la «disperazione» dei gilet gialli e dei gendarmi costretti ad attaccarli.

La seconda missiva risulta firmata da 2mila militari e attacca gli islamisti,che in Francia stanno assumendo la dimensione di vere e proprie enclavi autogovernate.
«Abbiamo visto le banlieues abbandonate, gli accomodamenti con la delinquenza, abbiamo subito tentativi di strumentalizzazione di diverse comunità religiose per le quali la Francia non significa niente, niente se non un oggetto di sarcasmo, di disprezzo, anzi di odio».

Viene citato ripetutamente lo stato di guerra (in arrivo). «Sì, se dovesse scoppiare una guerra civile, l’armée manterrà l’ordine sul suo proprio suolo, perché glielo si chiederà. È la definizione stessa di guerra civile», la quale «cova in Francia e voi lo sapete perfettamente». Il passaggio da criminalità diffusa più un’ondata di terrorismo si trasformerà, per dimensione delle persone coinvolte , in guerra civile. In quel momento i militari sembra vogliano incaricarsi di ristabilire l’ordine, citando “la Francia” come
loro interlocutore. I toni e le frasi lasciano intendere che lo strappo escluderà il Parlamento.

La lettera sembra una chiamata alle armi e definisce la ministra della difesa, senza citarla, di «vigliaccheria, furbizia, perversione» e aggiunge: «Non è la nostra versione della gerarchia».

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