CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 15/01/2021

LA GUARDIA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI PROTAGONISTA DOPO L’ASSALTO AL CAMPIDOGLIO

La Guardia Nazionale degli Stati Uniti fa parte dell’esercito americano. È una forza militare di riservisti composta principalmente da persone che normalmente non sono in servizio. Il loro unico vincolo, è di partecipare, da civili, ogni mese a un allenamento che dura un fine settimana, a cui se ne aggiunge uno intensivo di due settimane ogni anno. Da questa regola deriva lo slogan di reclutamento della Guardia Nazionale: one weekend a month, two weeks a year (un weekend al mese, due settimane all’anno).
I paracadutisti italiani la conoscono bene, perchè a Rhode Island per motli anni sono stati invitati ad alcune manifestazioni internazionali e ripetutamente al tradizionale lancio di beneficenza denominato “Tory Drop”. Nella foto sotto: la delegazione ANPDI nel 2015

La Guardia Nazionale affonda le origini nelle Tredici colonie dell’impero britannico prima dell’Indipendenza nel 1776 e ne fatto parte 18 presidenti americani su 44, l’ultimo dei quali è stato George W. Bush.

Ogni stato americano ha una Guardia Nazionale e i territori associati degli Stati Uniti (Guam, Isole Vergini e Porto Rico), per un totale di 54 divisioni e circa 450mila soldati. Possono essere mobilitate anche dal presidente degli Stati Uniti per aiutare l’esercito: in quei casi possono ricevere un addestramento specifico e vengono pagati con fondi federali. Come le forze armate statunitensi, la Guarda Nazionale al suo interno ha due componenti: una fa capo all’esercito, l’altra all’aeronautica. Se necessario, i riservisti di uno stato possono essere mandati in aiuto in un altro stato, come sta accadendo in questi giorni a Washington.

Gli interventi più comuni della Guardia Nazionale riguardano soprattutto disastri naturali per presidiare o evacuare certe zone o controllare i movimenti veicolari in casi di esodo. Nell’ultimo anno i riservisti della Guardia Nazionale sono stati impiegati spesso per gestire i test dei tamponi e altre esigenze legate all’emergenza coronavirus. Anche il governo federale può attivarli per dare supporto a missioni all’estero : ancora una volta, in casi di impiego estero rispondono direttamente al governo federale.
Qualche polemica è nata per l’impiego in supporto alla polizia per controllare disordini e proteste popolari.

Nel giugno del 2020, in alcune città degli Stati Uniti gli scontri tra i manifestanti e la polizia erano diventati assai violenti. Il procuratore generale del Minnesota aveva chiesto a chi protestava di avere un riguardo nei confronti dei membri della Guardia Nazionale: «Non reagite nei loro confronti come reagireste contro la polizia di Minneapolis. Non fanno parte dello stesso gruppo».

In quel periodo era stato anche ribadito che i riservisti non hanno l’autorità per arrestare le persone, e che sono armati solo per la propria difesa personale. I loro compiti prevedevano per esempio che proteggessero alcuni edifici importanti, facessero evacuare le persone da alcune zone e in generale garantissero il diritto a manifestare pacificamente.

Sempre a giugno, sui giornali americani Trump aveva minacciato di avvalersi dell’Insurrection Act – che permette al presidente di schierare l’esercito contro i cittadini statunitensi – se gli stati non fossero stati in grado di contenere le proteste usando tutti i riservisti della Guardia Nazionale a loro disposizione.

Leggi anche