OPINIONI

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Pubblicato il 28/05/2019

LA GUERRA DUAL USE

di Corrado Corradi

Il dramma di molti italiani moderni é la paura di scoprirsi anche soldati dopo che i rossi compagni, tifosi della altrettanto rossa primavera, poi diventati pacifisti a senso unico, e in seguito tramutatisi in arcobalenisti seguaci di Greta, ci hanno frantumato gli zebedei con una martellante campagna antimilitarista durata settant’anni.

Leggo su un giornalone noto per l’allarme fascismo, razzismo e xenofobia (mi capita raramente pero’ a volte certi titoli attirano la mia attenzione proprio come puo’ attirare l’attenzione un gatto spiaccicato sulla strada): “Ma su nave Trieste, varata oggi a Castellammare, aleggia un grande dubbio: che nave è? O meglio che nave sarà?”… ecchecazzo di nave vuoi che sia!?.
L’articolo prosegue con quel tono inquisitore di chi la sa lunga: “Perché tanti, tra esperti e appassionati, continuano a credere che quella entrata in mare sia in realtà una nuova super-portaerei, seppur sotto mentite spoglie”… ma vah!?

E via con altre chiose, “ci si aspettava una nave a vocazione umanitaria”, una “nave della pace”… PUTTANATE (vado giù col triviale perché quando ce vo’ ce vo’):
 una nave per essere a vocazione umanitaria deve essere disarmata e possibilmente deve portare una enorme croce rossa sulle murate;
 una nave (da guerra) della pace non so se possa esistere oltre che nella mente bacata dei pacifisti e di chi tiene loro il bordone (essendo l’idea del dual-use sposata anche da qualche papaverone in divisa, mi sa che tra chi regge il bordone ai pacifisti alligni anche qualche militare)

“Dual-use”, “nave a vocazione umanitaria”, “nave della pace”… ma che cazzarola state dicendo?
Le portaerei sono navi da guerra, o non sono.
E il fatto che si sia dovuti ricorrere alle “mentite spoglie” la dice lunga su quanto siano pirla i pacifisti e quanto sia intellettualmente disonesto chi si è inventato quei termini per far passare uno strumento bellico di cui la Forza Armata ha bisogno per espletare la sua funzione (che investe, in maniera decisiva, anche la politica estera).
Comunque, meno male che sotto quelle mentite spoglie c’é effettivamente una nave da guerra! Meno male perché é di cio’ che abbiamo bisogno.

Le “mentite spoglie”, ossia, la “nave a vocazione umanitaria”, la “nave della pace” e la “nave dual-use”, sono PUTTANATE… disoneste invenzioni dialettiche di chi, privo del coraggio del soldato, ha pensato bene di inventarsi quelle balorde scuse per dire che in fondo una portaerei non è una portaerei… e il carrarmato potrebbe benissimo diventare trattore e il soldato uno spazzino, un vigile urbano, uno stradino.
Ma: è cosi’ difficile capire che la maggioranza degli italiani è gente di buonsenso che non si offende a vedere che la sua patria è in armi?
Cosa spinge il vertice della Difesa a ottemperare alle paturnie di una starnazzante minoranza pacifista tanto da inventarsi untermine cosi’ ridicolo come il dual-use?
E’ mai possibile che i vertici della difesa non sentano la necessità (o non abbiano il coraggio) di difendere la loro visione del mondo?
E’ mai possibile che i vertici della Difesa non capiscano che è giunto il momento del coraggio… delle dimissioni plateali di fronte a uno sconcio simile che si protrae ormai da quasi un anno con la barzelletta dello spot del 4 novembre, con la sindacalizzazione delle FF.AA., con la festa del 2 giugno dedicata all’inclusione (un po’ come se mia madre per festeggiare il mio onomastico, Corrado, festeggiasse l’onomastico del mio amico Giacomo), con la rinuncia a cinque fucili per pagare una borsa di studio sulla pace e l’idiota chiosa secondo cui quei cinque soldati disarmati staranno nelle retrovie a parlare di pace? … mi si quereli ma… robe da deficienti! (nell’accesso semantico del termine, ossia di qualcuno che ha una deficienza in un determinato settore, in questo caso nel settore militare)

A fronte di tale scempio che la bassa politica fa della deontologia del militare, possa sorgere uno STA.MAG. che abbia il coraggio del soldato e rassegni, seguito dai suoi successori, le dimissioni.

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