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Pubblicato il 20/02/2015

LA JULIA – MLF TORNA IN AFGANISTAN

20.02.2015“Lasciamo un Afghanistan in cui dal 2003 ad oggi la speranza di vita è passata da 43 a 63, 65 anni, un Afghanistan con delle istituzioni molto più forti, democraticamente elette, con un esercito di 150 mila uomini, forze di polizia (40 mila uomini) abbastanza efficienti, e con delle persone che hanno speranza nel loro paese. Questa è l’eredità che l’Italia lascerà in Afghanistan”. E’ il bilancio di 14 anni di presenza dell’esercito italiano in Afghanistan nelle parole del generale Michele Risi, comandante della Brigata Alpina Julia-Mlf, pronunciate questa mattina, nella Caserma di Prampero di Udine, in occasione della cerimonia di partenza della Julia-Multinational land force per l’operazione “Resolute support” in Afghanistan, nella base di Herat. Nell’ambito di «Resolute Support», la Julia fungerà da “framework” del Train Advise and Assist Command-West di Herat nell’ambito dell’operazione “Resolute Support”
Scopo della missione, ha spiegato il generale Alberto Primicerj, comandante delle Forze operative terrestri, intervenuto alla cerimonia alla caserma di Prampero, non sarà quello di effettuare operazioni militari sul terreno, ma di “gestire la transizione verso un’attività di sostegno alle unità afghane, un compito quindi evidentemente delicato”. Tutto ciò per arrivare, entro il prossimo ottobre, ad un ritiro delle truppe italiane, ad eccezione di una piccola presenza a Kabul. “Avremo il compito – ha detto ancora Risi – di concludere una missione di assistenza per permettere alle forze di sicurezza afghane di condurre operazioni per la sicurezza sul territorio da qui fino a un tempo indeterminato in modo sostenibile. Ulteriore compito della Julia sarà poi quello di rischierare il contingente nazionale in Italia e mantenere una piccola presenza militare a Kabul alla fine di quest’anno”.

La Julia partirà con 600 uomini, ma “la forza complessiva del comando, multinazionale, è comunque di circa 1000 uomini, con un’importante presenza spagnola e statunitense, ma anche slovena e ungherese, questi ultimi due paesi essendo nostri partner tradizionali della Multinational land force”.

Risi ha anche fatto accenno ad una presenza dell’Isis in Afghanistan: “Ci sono delle evidenze di una possibile presenza di Isis in Afghanistan, ma che in questo momento è limitata. Inoltre le forze afghane di sicurezza sono schierate al nostro fianco per poterne limitare l’espansione”. In ogni caso, ha aggiunto Primicerj, “non abbiamo in questo momento cognizione di una minaccia tale da parte del’Isis in Afghanistan che possa coinvolgere le nostre unità che stanno per partire. La situazione è seria, ma non è degenerata in maniera eccessiva”.

Quanto ad un futuro possibile impegno italiano in Libia, Primicerj ha affermato che “non sappiamo se ci sarà intervento, né di quali dimensioni possa essere. Di certo, basta prendere la carta geografica, per vedere che la Libia è uno stato molto grande ed esteso”.

“Siamo orgogliosi di voi”, ha detto il sindaco di Udine, Furio Honsell, portando il suo saluto e la vicinanza di tutta la città, intervenuto assieme ad alcuni altri sindaci friulani di comuni di provenienza dei militari in partenza, e, per la Regione, dell’assessore Maria Grazia Santoro.

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