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Pubblicato il 20/09/2016

LA MARINA E LA CORRUZIONE : DA ALCUNI MESI ONDATE DI ARRESTI A TARANTO

PARMA- nel gennaio 2015 nove ufficiali della Marina Militare di Taranto sono stati rinviati a giudizio per concussione, per “il sistema del 10 per cento” , ovvero la quota riscossa da almeno dieci anni in tutti gli appalti.
Un solo ufficiale avrebbe incassato la mazzetta dagli imprenditori, ripartendola poi in sub-percentuali prefissate tra i colleghi che avevano seguito l’iter delle pratiche, seguendo con scrupolo certosino una prassi rinnovata al passaggio di consegne da un comandante all’altro. Il giudice ha scritto che vi erano analogie con la “criminalità organizzata”, visto che questo pizzo militare era incassato “in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia”.

Altri numerosi arresti investono ancora in questi giorni la medesima struttura. Stavola le menette scattano anche per il Capo che aveva l’incarico di “fare chiarezza e trasparenza” dopo lo scandalo. Scelta bizzarra, se si pensa che aveva subito una condanna per truffa militare. E’ stato arrestato pochi giorni orson mentre si metteva in tasca una tangente di 2500 euro, anticipo dei 200mila promessi.

LA PRIMA UFFICIALE ARRESTATA DELLA STORIA MILITARE E’ IN MARINA
La Marina ha anche il primato della prima donna ufficiale arrestata per corruzione nella storia militare italiana.

Si pemsava che un più esteso accesso delle donne a ruoli decisionali di responsabilità generi meno corruzione. Nella biografia della tenente, stupiscono la giovane età e la laurea (con lode) –

Il comandante nelle intercettazioni diceva di Lei: “Questa è fenomenale” – quando la tenente di vascello trovò la formula per assicurare l’appalto a un’impresa che ha presentato un progetto “sgrammaticato”, “nemmeno di livello basico”; “Ma io l’ho presa e l’ho messa là perché ho capito che a questa qua i soldi gli piacciono!”. La sua quota saranno “quaranta, cinquantamila euro . Su quello che guadagna quello [l’imprenditore] poi dopo facciamo le parti (…), magari le costruiscono una parte di casa invece di dargli i soldi: che so il soggiorno, la cucina, il tinello”.

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