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Pubblicato il 01/02/2022

LA NAZIONALE DELLE FORZE SPECIALI ITALIANE VISTA DA UN GIORNALISTA

Una rivista telematica che tratta temi della Difesa ha pubblicato questa settimana un secondo lungo articolo che (s)parla di alcune Forze Speciali dell’Esercito e non lesina consigli tecnici allo Stato Maggiore, al COFS e alla Magistratura, che dovrebbe, quest’ultima, secondo l’autore, approfondire un capitolo di spesa fatto da uno dei reparti, per valutarne un eventuale danno erariale.
Non mi sarei mai aspettato di vedere argomenti così delicati, alcuni dei quali mi sembrano addirittura “riservati”, che riguardano le migliori risorse dell’Esercito, trattate in questo modo da un giornalista “civile”.
Sono sicuro che quelle informazioni NON provengono “dall’interno”. Dico bene?
Non so se l’Autore abbia avuto il consenso dagli interessati, che va sempre chiesto quando si parla di certi argomenti e di certi Reparti con quella scelta di vocaboli, alcuni dei quali ai limiti della ridicolizzazione di un Reggimento di punta.
Tutti vorremmo che il Giornalista (in senso lato), fosse tenuto alla obiettività, che nel vocabolario è uno dei contrari della parola “faziosità”.
Mai è così necessaria la barra del timone al centro, se si parla di Forze Speciali “vere”.
E pensare che perfino nei “talcsciò”, con l’accento sulla “ò”, lasciano parlare gli interessati.
Spero non si arrivi a scrivere di argomenti così importanti come se si trattasse di formare “la nazionale di calcio delle Forze Speciali”.
Nel nostro caso, ogni volta che scriviamo una parola, un giudizio, una analisi, che riveliamo un dettaglio, teniamo conto che dietro la sigla di Reggimenti come quelli, ci sono Soldati che fanno una vita di *..bip..* in Missione e in addestramento. Per lavoro vengo a conoscenza di molti dettagli sulle Forze Armate, ma non mi lascio prendere dalla fregola poco giornalistica del “mi piace” e non pubblico se non autorizzato.
Libertà di stampa? Anche su questo? No! Non da Noi di CongedatiFolgore.com.
E poi: non ci bastano i virologi, i sociologhi e il resto del circotogni ( tutt’attaccato) internettiano e televisivo? Vogliamo far caciara anche su questi Soldati e sui loro Comandanti?
Mi immagino la mortificazione di quegli operatori. La grandezza e la irragiungibilità di un Reparto non sono mai passati dal discredito dei Colleghi. Perchè lo vuol fare un giornalista?

Walter Amatobene

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