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Pubblicato il 25/03/2019

LA RIVISTA FOLGORE DI GENNAIO E FEBBRAIO 2019 DENSA DI NOVITA’ E SERVIZI

Il numero di Gennaio / Febbraio della Rivista Folgore, uscito da pochi giorni in versione elettronica e che giungerà ai soci ANPDI per posta prossimamente , è ricco di novità e servizi.
Prima fra tutte, spicca nelle prime pagine la buona notizia della nuova direzione del giornale, assunta da un giornalista di razza e assai noto come Fausto Biloslavo, orgogliosamente paracadutista ANPDI, brevettatosi a Trieste. Fin dal primo numero sotto la sua direzione, innalza il livello della nostra rivista con un articolo sulla situazione in Siria e Kurdistan, dove Biloslavo ha trascorso molte settimane in mezzo ai combattimenti.
Da leggere anche un articolo di Fausto Scarpitta, giornalista/cronista e fotografo di Analisi Difesa, che spiega ai lettori il lungo e difficile percorso per diventare incursore. Tanti contenuti, quindi, che meritano di essere letti.


Rimandiamo quindi alla consultazione del numero disponibile sul sito nazionale dell’ANPDI di cui dizamo sotto il link, mentre riportiamo l’annuncio del presidente Bertolini con la prima parte della risposta che Fausto Biloslavo manda al Presidente ed ai soci ANPDi


PRESENTAZIONE DEL NUOVO DIRETTORE
(pagina 2 – rivista Folgore- Numero 1-2 del 2019 )
Con questo primo numero del 2019, Folgore si rinnova con l’acquisizione di un nuovo Direttore Responsabile nella persona di Fausto Biloslavo. Credo che non siano necessarie molte parole per presentare l’affermato e noto editorialista di importanti testate nazionali, che si è fatto le ossa quale “vero” inviato di guerra nei principali teatri dello scombussolato scenario geostrategico che ci ruota attorno. Lo stesso, infatti, ha sempre rifuggito, assieme ad uno sparuto gruppo di suoi colleghi, la tentazione di privilegiare il colore alla sostanza, limitando i suoi reportage alla superficie, alle comparsate in qualche Comando operativo. Al contrario, si è sempre segnalato per una propensione decisamente paracadutista a “cercarsi grane”, operando veramente sul campo, dove il giubbetto antiproiettile non è un civettuolo “status symbol” da ostentare, ma uno strumento di sopravvivenza indispensabile. E la propria sopravvivenza fisica Biloslavo l’ha spesso messa a rischio, a partire dal primissimo Afghanistan dell’invasione sovietica fino alla recentissima Siria del suo reportage odierno, dove la storia si fa ancora a cannonate. Per questo, la modestia con la quale si definisce semplice “paracadutato” gli fa certamente onore ma è fuori luogo. Sono requisiti del vero paracadutista,
infatti, la determinazione che lo portò in gioventù a provare l’ebrezza della nostra comune passione, il coraggio fisico col qualealimenta la sua pericolosa professione, la sua convinta ed esibita italianità di erede della diaspora dalmata ed istriana, nonché la generosità con la quale, da vero professionista, si mette in gioco in una rivista di nicchia, senza finalità di lucro, per la semplice soddisfazione di contribuire all’edificazione di qualcosa di bello.
Benvenuto tra noi quindi, Fausto. E Folgore!
Marco Bertolini



UN ONORE LA DIREZIONE DI FOLGORE
di Fausto Biloslavo


35 anni di guerre raccontate sempre dalla prima linea ho scritto articoli sui più importanti giornali italiani dal Corriere della sera, al Giornale fino a Panorama solo percitarne alcuni. Le mie fotografie dal fronte sono state pubblicate su grandi riviste straniere come Time Life e ho realizzato servizi
dai conflitti più caldi per televisioni di mezzo mondo dalla Cbs americana a tutte le grandi testate nazionali. Non sono proprio un giornalista di primo pelo, ma quando il generale Marco Bertolini, che avevo conosciuto sul fronte afghano delle “guerre” di pace dei soldati italiani, mi ha proposto la direzione di Folgore l’emozione è stata forte. Gli ho risposto di getto: “Sarà un onore”. Non avrei mai pensato di raccogliere il testimone di personaggi inarrivabili come il primo direttore della rivista dei paracadutisti italiani, allora Foglio da Campo, Alberto Bechi Luserna, carismatico ufficiale e scrittore caduto durante la seconda guerra mondiale. L’indimenticabile Rinaldo Massi, leggendario presidente dell’ANPd’I di Trieste, la mia Sezione, raccontava l’affascinante storia di un altro direttore, Giovanni Piccinni. Leone di El Alamein internato dagli inglesi, dopo il rientro in patria si addormentava sfinito sulle bozze di Folgore, che voleva continuare a pubblicare a tutti i costi. Da brevettato nel 1981 mi sento a mala pena un “paracadutato”, ma lo spirito dei paracadutisti mi ha sempre guidato, nella vita…..


CONTINUATE A LEGGERE QUI

http://assopar.it/rivista-folgore-archivio/ ( cliccate su folgore_01_02_2019) ,


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