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Pubblicato il 24/11/2022

LA RUSSIA GUADAGNA TERRENO IN MALI- SI AVVICINA IL FALLIMENTO DELLA MISSIONE DELLE NAZIONI UNITE

AGI – La missione di pace delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) rischia di disgregarsi e di chiudere i battenti in anticipo, come conseguenza della decisione dei paesi che contribuiscono al contingente di ritirare le proprie truppe, ultima la Germania.

Prima di loro erano stati il Regno Unito, la Costa d’Avorio e il Benin ad annunciare il ritiro entro il 2023, mentre l’Egitto ha sospeso le operazioni a tempo indeterminato. Prima fra tutti, ricorderanno i lettori, era stata Lla Francia.

La giunta militare guidata dal Colonello Assimi Giota, al potere dall’agosto del 2020 , ha privilegiato nuove alleanze internazionali, tra le quali la più importante con Mosca e l’arrivo della Compagnia Wagner a supporto delle forze armate locali.

La settimana scorsa Parigi ha annunciato di volere interrompere l’assistenza allo sviluppo in Mali. Tra il 2013 e il 2017 aveva donato 473 milioni di euro in aiuti a Bamako, attraverso l’Agenzia francese di Sviluppo (Afd).

Per tutta risposta il governo del Mali ha deciso di vietare tutte le attività delle Ong che operano nel paese con finanziamenti o con il supporto tecnico della Francia anche in campo umanitario.

Parte dei contingenti ripiegheranno a Niamey, nel vicino Niger, che diventerà la piattaforma per la sicurezza del Sahel, di cui il Mali è una pedina assai instabile e ormai non collaborativa. A Niamey c’è il contingente italiano, che sta acquistando una fisionomia più visibile.

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