Pubblicato il 31/01/2025
LA RUSSIA SI ESPANDE IN AFRICA- NUOVA CAMPAGNA DI ARRUOLAMENTI PER L’AFRICA CORP (EX WAGNER) NEL SAHEL

Il loro motto, pubblicato su telegram e altre piattaforme, per stimolare l’arruolamento è “Vieni nell’Africa Corps, cambiamo il mondo in meglio”: così la formazione che ha preso il posto della Wagner sta rinforzando gli organici per aumentare il suo peso specifico nel Sahel.
C’è quindi un progetto di espandio che la Russia sta perseguendo, attraverso accordi con gli stati del Sahel e contemporaneamente il trasferimento di capacità militare , proveniente dalla Siria , ma anche direttamente da Mosca.
In Siria, da lunedì 21 gennaio è stato cancellato l’accordo per la base russa al porto di Tartous e per quella aerea di Khmeimim; il trasferimento dei materiali era già iniziato da qualche settimana e negli ultimi giorni è diventato più consistente. Mosca cerca nuove basi per mantenere la sua presenza in Africa.
In Libia Haftar ha concesso ai russi l’uso esclusivo della base di Maaten al-Sarra, nel distretto di Kufra, vicina al confine con Ciad e Sudan e quella di al-Khadim, nel distretto di Bengasi dove sta operando un gigantesco ponte logistico , marittimo e aereo, che trasporta in Libia i materiali provenienti dalla Siria e non solo da quel paese.
Un consistente trasferimento di uomini , mezzi , armi e munizioni è avvenuto il 17 gennaio anche verso il Mali; a Bamako sono stati sbarcati blindati, artiglieria e attrezzature ingegneristiche, compresi carri armati T-72B3, veicoli corazzati BTR-80/82A, veicoli da combattimento di fanteria IFV, camion Kamaz 4385 e veicoli idel genio. Come accennato sopra,diversi equipaggiamenti provenivano direttamente dalla Russia, come gli Spartak Mrap, blindati 4×4 progettati per resistere alle mine artigianali, che non sono stati impiegati in Siria. Due navi mercantili la Adler e la Siyanie Severa,con bandiera russa hanno attraccato al porto di Conakry, in Guinea, e si sono diretti via strada verso il Mali, a 1000 chilometri, generando un convoglio fotografato dai satelliti militari.
Difficile pensare che siano tutte dotazioni per l’esercito maliano. Il Governo di quel paese dovrà rinnovare in Febbraio il contratto di assistenza militare siglato con il Cremliano, ma le sconfitte militari a nord la scorsa estate (84 mercenari e 47 militari uccisi in combattimento a Tinzawaten), più l’attentato terroristico a Bamako di settembre e, in generale, l’atteggiamento poco amichevole dei Wagner con i maliani potrebbero far cambiare rotta al governo del Mali, che potrebbe avere chiesto a Putin un maggiore impegno per affiancare il suo esercito.
In questa direzione va anche la dichiarazione fatta dal rappresentante russo all’Onu, Vasily Nebenzya : il 21 Gennaio scorso ha affermato in assemblea che «Mali, Niger, Burkina Faso e altri stati stanno praticamente combattendo da soli il terrorismo internazionale», abbandonati dalle ex-potenze coloniali che, tuttavia, «continuano a imporre la loro presenza militare», concludendo che la Russia è pronta a sostituirsi all’Occidente.