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Pubblicato il 02/09/2016

LA SOSPENSIONE DELLA LEVA FU PROPOSTA DALL’ ONOREVOLE MATTARELLA

Era stato l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2000 da ministro della Difesa a sospendere la leva obbligatoria. Non si è trattato di un’abolizione per la quale sarebbe stata necessaria una modifica costituzionale, ma di una sospensione che prevede la chiamata solo «in caso di guerra o di particolari casi di crisi».

Gli ultimi giovani a partire per i 12 mesi di naja sono stati quelli della classe 1985. La leva è stata sospesa dal 1 gennaio 2005. L’intento era quello di creare un esercito «più snello». La truppa doveva essere sostituita con personale volontario in servizio permanente portando la ferma da uno a cinque anni. L’Esercito italiano che nel 2000 contava 270mila unità, è stato così ridotto nell’arco di un settennato a 190mila effettivi: tutti volontari, professionisti.

PER MATTARELLA ERA UNA “SVOLTA EPOCALE”

MATTARELLA presentando la riforma l’aveva definita «una svolta epocale che rappresenta il dividendo della pace dopo cinquant’anni di politica e di difesa coerenti. Il mutato quadro storico e geostrategico si riflette anche sul ruolo delle Forze Armate, chiamate sempre più spesso a interventi in difesa della pace e dei diritti umani nel quadro delle iniziative della comunità internazionale. Queste missioni – aveva detto – richiedono la disponibilità di uno strumento militare dotato di grande professionalità e proiettabilità esterna non conseguibili con il servizio di leva».

I POLITICI DOPO ALCUNI ANNI AMMETTERONO L’ERRORE

Molti furono i politici che , a distanza di qualche tempo, ammisero il gravissimo errore. Lo stesso Martinazzoli, personaggio importantissimo della DC e Ministro più volte, nei suoi ultimi anni di vita ammetteva che forse sospendere la leva era stato un errore

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