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Pubblicato il 21/06/2019

LA STORIA DELLA MADONNA DI LORETO CHE PROTEGGE GLI AVIATORI – IL CENTENARIO DELLA PROCLAMAZIONE

di Gaetano Canetti

Luca 1,38:
“Ecco la serva del signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Il Verbo si fa carne, Dio entra Uomo nella storia, in questo momento in questo preciso luogo: la Santa Casa di Loreto.
E’ il 1095 e Papa Urbano II raccoglie la richiesta di aiuto lanciata dall’imperatore di Bisanzio Alessio Comneno.

Esorta i cavalieri di tutte le terre Cristiane a smetterla di farsi guerre l’un contro l’altro, e, se proprio desiderano guerreggiare, si cimentino allora a fin di bene: i Turchi selgiuchidi, hanno occupato la Terra Santa, uccidono e saccheggiano i pellegrini, distruggono chiese e sante reliquie.
Iniziano le Crociate che, in pratica, termineranno l’8 maggio 1291 giorno della caduta di San Giovanni d’Acri, ultimo baluardo dei Cristiani.
E’ in quest’anno 1291 che avviene il salvataggio della Santa Casa (le ricerche scientifiche non negano la sua provenienza dalla Palestina anzi..) tramite il trasferimento prima in Croazia e poi, definitivamente nel 1294 a Loreto.

Sembra proprio che siano stati gli Angeli a trasportarla nelle Marche; magari non quelli alati del Signore ma proprio una famiglia Angeli, discendente del Comneno.
Iniziano così i pellegrinaggi dei devoti, che giungono per pregare in questo Santo luogo ed adorare quella Madonna Nera col Bambino che esaudisce così tante richieste (i miracoli saranno numerosissimi).



Il 29 Maggio 1453 cade Costantinopoli, ad opera dei giannizzeri di Maometto II; le forze musulmane dilagano nell’entroterra e iniziano a depredare e razziare le nostre coste, specialmente quelle adriatiche: ricordiamo i Martiri d’Otranto nell’ Agosto del 1480, ma anche le coste delle Marche subiscono gli attacchi a Porto Recanati e Grottamare.
Vengono così affidati i lavori di ampliamento della basilica ad architetti militari per renderla inespugnabile ad un assedio ottomano, che equivarrebbe alla devastazione della Reliquia ed al furto del ricchissimo tesoro, frutto di continue e cospicue donazioni, ivi custodito.
Nel 1565 viene assediata Malta, salva grazie ai suoi splendidi Cavalieri discendenti degli Ospitalieri; il Mediterraneo è zona di caccia dei pirati Barbareschi e nel 1570 viene assediata Cipro, potentato veneziano, dalla flotta di Selim II: è un anno drammatico.
Sotto la paziente opera di Papa San Pio V, il 25 Maggio 1571, si forma la Lega Santa, le cui armi i cui uomini il Santo Padre mette sotto la protezione della Vergine Lauretana. Per un piccolo periodo di tempo, ma che segnerà la storia, la Spagna, Venezia, Genova, lo Stato Pontificio, i Cavalieri di Malta, anche il ducato di Parma, si uniranno e daranno battaglia a Lepanto il 7 Ottobre 1571.



Il comandante Don Giovanni d’Austria, figlio illegittimo di Carlo V e fratellastro di Filippo II regnante la Spagna, è il comandante in capo; a tutti i combattenti sarà distribuito un Rosario che verrà recitato appena prima dello scontro. Durante l’invocazione a Maria, il vento cambia repentinamente direzione, andando a gonfiare le vele Cristiane: è un presagio di vittoria che puntualmente, ed inaspettatamente, arriverà.
Nel viaggio di ritorno verso casa i combattenti si fermano a Loreto a ringraziare la Madonna ed i 15.000 Cristiani liberati, che servivano ai remi sulle galee ottomane, doneranno le loro catene che verranno fuse e con cui saranno forgiati i cancelli di accesso agli altari ed alla Santa Casa stessa.


Di seguito il Rosario, la devozione mariana più popolare, sarà tra le devozioni riconosciute dalla Chiesa; le invocazioni a Maria, dette Lauretane, saranno aggiunte alla sua recita e verranno impreziosite da quella “Maria Auxilium Christianorum” coniata per commemorare la giornata di Lepanto.
La cappella Polacca all’interno della Basilica, celebra un’altra vittoria sugli Ottomani.
Nel settembre del 1683 un altro Giovanni, questa volta cavaliere polacco, Sobieski, libererà la città di Vienna, (la “Mela d’oro”) dall’assedio delle sterminate truppe di Maometto IV e del suo Gran Visir Karà Mustafà salvando l’ Europa tutta dalla minaccia islamica. Anche questa volta un Papa, Innocenzo XI, si prende carico di mettere d’accordo le litigiose forze cristiane.
Grazie alla mediazione di un frate in odore di Santità, Marco da Aviano, richiedendo un’altra volta l’intercessione della Virgo Lauretana presso suo figlio Gesù, Vienna e l’Europa, per un vero miracolo, sono libere ed ancora Cristiane.


Ciò che non poterono gli Ottomani, lo potè un Cristiano nato il 15 Agosto 1769, giorno dell’Assunzione: Napoleone Bonaparte.
Nel 1797, incitato dal Direttorio e da Barras stesso a scendere e saccheggiare il tesoro della Santa Casa, Napoleone il 13 Febbraio entra a Loreto e scampa ad un attentato. Come ringraziamento alla Madonna, spoglia la Basilica di tutti i suoi tesori mentre i soldati giacobini sfregiano le insegne papali e rovinano tutto ciò che non è possibile asportare. Verrà trafugata al Louvre anche la Madonna nera, di nessun valore economico ma simbolo della “superstizione religiosa”, che, caso non raro ma unico, verrà restituita e riportata, con grande gioia dei fedeli, nel luogo originario il 9 Dicembre 1802.
Seguiranno anni difficili viste le precarie condizioni in cui versa la Basilica dopo la “visita” dei Francesi, ma grazie alla pazienza, alla devozione e alla generosità dei fedeli pian piano il luogo di culto risorge anche in bellezza.

Nel 1920 Benedetto XV proclama la Madonna di Loreto “Patrona degli Aeronauti”: è da allora che si è creato quel forte legame con l’Aeronautica Militare (oggi Loreto è sede della Scuola di Perfezionamento Sottufficiali, della Scuola Lingue Estere dell’Aeronautica oltre che del Museo Storico Aeronautico).
Nel 1921 un incendio avvenuto all’interno della Santa Casa, provoca la distruzione della statua originaria della Madonna. Quella che possiamo oggi venerare è opera di Leopoldo Cellani, scolpita nel 1922 su legno di un cedro del Libano dei Giardini Vaticani.
Nel 1944 la cupola della Basilica è colpita da un bombardamento il cui conseguente incendio verrà spento, il Caso ha voluto, da soldati polacchi.
La storia d’Italia, la nostra Patria, è una grande storia, di cui essere orgogliosi, legata indissolubilmente alla Libertà alla Cristianità e a Loreto.
Soprattutto in questi giorni, non dimentichiamolo.

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