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Pubblicato il 18/06/2020

LA TURCHIA IN LIBIA : CONTRATTI PETROLIO E SOLDI . L’ITALIA RISCHIA DI ESSERE ESCLUSA

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha incontrato a Tripoli il leader del governo di concordia nazionale libico (Gna), Fayez al-Serraj. Hanno parlato dello sviluppo delle capacità di difesa e di sicurezza in Libia , che , in cambio di un sostegno massiccio alle milizie di Tripoli, concedeva ad Ankara l’apertura ad importanti investimenti nel Paese. Serraj dichiara che vuole fortemente il ritorno delle aziende turche in Libia, la cooperazione nelle infrastrutture e nel petrolio.

Una notizia allarmante per l’Italia e per l’Eni. Italia e Turchia hanno “approcci paralleli” , in altre parole concorrenti. Sia Ankara riconoscono Serraj. La a Francia ha cercato alleanze con le milizie di Haftar. Macron dichiaran come “inaccettabili” le ingerenze della Turchia in Libia e ne chiede la cessazione a tutela del negoziato in corso sul cessate il fuoco sotto l’egida della Nazioni Unite.

Le milizie “dell’Est” sostengono il generale Khalifa Haftar e quindi il presidente del Parlamento di Torbuk, Aguila Saleh, appoggiati da da Russia, Emirati, Egitto e Francia. Dall’altra parte ci sono il Qatar, la Turchia e le milizie a sostegno del governo di accordo nazionale (Gna) guidato da Fayez al-Serraj.

Russia e Turchia hanno rimandato i colloqui ,previsti in questi giornoi. Serraj si opponead un cessate il fuoco perché dopo aver rotto l’accerchiamento alla Capitale imposto dalle milizie della cirenaica, ora vogliono marciare su Sirte dove la situazione è “critica”: qui i Mig-29 schierati dalla Russia proteggono la linea rossa che di fatto divide in due sfere di influenza la Libia.

Sul campo il generale libico Abdulhadi Derah guida l’operazione ‘Sentieri della vittoria’ che dallo scorso 7 giugno ha permesso alle milizie del governo di accordo nazionale di conquistare in breve tempo un’area di 120 chilomentri tra Misurata e Sirte. “Sirte è per i nostri una linea rossa – ha aggiunto – Le forze armate nell’ovest del Paese hanno pagato un prezzo altissimo. Misurata ha sacrificato 771 suoi figli per liberarla da Daesh. E’ fuori questione che sarà riconquistata. Sirte sarà liberata”.

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