CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 30/04/2019

LA VIGILANZA RAI RICHIAMA TG3 EMILIA ROMAGNA: TROPPO BENEVOLO IL SERVIZIO SU PREDAPPIO

Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissione di vigilanza Rai, ha rivolto l’accusa di apologia del Fascismo a un servizio del Tg regionale dell’Emilia Romagna trasmesso domenica sera per documentare le manifestazioni in ricordo di Mussolini, a Predappio (Forlì-Cesena). «Due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, che nulla hanno a che vedere con l’informazione e molto con quella che è apparsa come una vera e propria apologia del fascismo – ha dichiarato Anzaldi, allegando a prova il filmato andato in onda -. Lo stesso direttore RAI3 Casarin si è subito dissociato dalla scelta della sua testata regionale, giudicandola «non consona con la linea editoriale». Forte pure il dissenso del Comitato di redazione (il sindacato interno) della Tgr emiliana, che rimette l’accaduto alla responsabilità del caporedattore della sede bolognese e ricorda come nella televisione pubblica «il Contratto di servizio è strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista. Pertanto non è ammissibile un’assurda presunta par condicio tra neofascismo e antifascismo».

Alberto Barachini (Fi) presidente della commissione di Vigilanza Rai, ha parlato di «maldestri tentativi di diffondere un racconto nostalgico del periodo fascista» Il servizio Rai (peraltro presentato in modo critico dalla giornalista in studio) mostra, oltre al corteo di 300 persone che muovono verso la cripta in cui è sepolto Mussolini innalzando gagliardetti degli arditi e in alcuni casi abbigliati con camicia nera e fez, il saluto a braccio teso al «camerata Benito Mussolini»; soprattutto manca qualunque domanda o contraddittorio, anche di fronte ad affermazioni sconcertanti quali la definizione del duce come «il più grande uomo storico che abbiamo avuto in Italia» o la descrizione del fascismo come «democrazia organica che porta ordine e disciplina» contrapposta alla nostra «democrazia anarchica che ha portato dissoluzione».

Leggi anche