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Pubblicato il 28/03/2014

L’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA COMPIE 91 ANNI


1931 – 2014: 91 ANNI PER L’ARMA AERONAUTICA

PARMA- Tra le due guerre mondiali, il progresso aeronautico procedette in modo vorticoso; per l’Aeronautica fu la stagione dei voli collettivi, le trasvolate di massa del Mediterraneo, dell’Atlantico e dei record.

Con un decreto il 28 marzo 1923 il re istituiva la Regia Aeronautica come Forza Armata autonoma e indipendente.

Trionfali furono le imprese che portarono formazioni di velivoli italiani, gli idrovolanti S.55, capitanate da Italo Balbo, ad ammarare nella baia di Rio de Janeiro nel 1931 e di New York nel 1933. Record di velocità, di altezza, di volo senza scalo, di volo rovescio: in una decina d’anni l’Aeronautica italiana conquistò più di cento primati. Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra, l’Italia deteneva 33 degli 84 primati contemplati dalla Federazione Aeronautica Internazionale

L’8 settembre 1943, la Regia Aeronautica militare italiana contava 200 velivoli efficienti, di cui la metà al sud o in Sardegna. L’arma contava anche su quelli ancora impiegabili dei 246 che si sono sottratti in volo ai tedeschi raggiungendo il sud . Presso l’aeroporto Orazio Pierozzi di Brindisi si ricostituì il 4°stormo caccia, quello che fu di Francesco Baracca, l’asso dell’aviazione italiana che col suo cavallino rampante è divenuto l’icona dei piloti e che donò il suo emblema ad Enzo Ferrari che ne fece lo stemma della Ferrari.

Tra il settembre del ‘43 e il maggio ‘44, circa 2.000 militari della Regia Aeronautica, di cui 1.200 in volo, raggiungono i territori sotto il controllo Alleato.

A seguito del referendum , la bandiera dell’accademia fu modificata per renderla conforme alla Costituzione della Repubblica. Il 10 dicembre 1947 presso l’aeroporto napoletano di Capodichino, la nuova bandiera fu attribuita all’accademia dell’Aeronautica Militare Italiana alla presenza dell’allora Capo di Stato Maggiore della Difesa.

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