OPINIONI

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Pubblicato il 07/09/2016

L’ANNIENTAMENTO DELLA IDENTITA’ EUROPEA: FASE 3

Il Dente Avvelenato

Molti pensano che le nazioni del Nord Europa siano più chiuse verso la invasione islamica e verso il multiculturalismo. Forse perchè sono state infiltrate da qualche decennio prima di noi, e hanno subìto prima i danni della invasione, correndo ( tardi) ai ripari.
Pensiamo all’Inghilterra e alla Svezia ed ora a Francia e Germania ostaggio dei musulmani nelle principali città. Pensiamo alla crescita dei movimenti anti clandestini, che vincono persino le elezioni regionali, lanciando un monito severo ai governanti inetti e buonisti.

Ora è la volta della Norvegia il cui Re, incurante del grand emalumore dei suoi cittadini, ha infarcito di frasi buoniste e miopi un discorso , questo si populista, dimenticando di parlare di terrorismo, e delle sue delle strategie anche demografiche, che hano lo scopo di annientare la nostra cultura e sostituirla con la loro.

Harald V, il 1° settembre ha negato ogni identità nazionale proveniente dal passato. Il suo discorso era esclusivamente rivolto ai diritti degli islamici, degli omosessuali, dei migranti della accoglienza ed inclusione delle altre religioni. Come se la loro storia non valesse nulla. Come se i danni del multiculturalismo fossero ineluttabili e inarrestabili.

Il discorso è arrivato in un momento in cui in Norvegia stanno aumentando i casi di insofferenza verso l’invasione dei clandestini , degli islamici e dei finti profughi. Siamo sicuri che le sue parole genereranno conflitti sociali.
La salvaguardia delle minoranze è divenatata anch’essa una forma di razzismo autolesionista e antagonista della maggioranza “silenziosa” della popolazione:

Il re ha detto: «Sono norvegesi ragazze che amano altre ragazze, ragazzi che amano altri ragazzi, e ragazze e ragazzi che si amano tra loro. I norvegesi credono in Dio, in Allah, in tutto o in nulla». E ancora: «I norvegesi siete voi. I norvegesi siamo noi, la Norvegia è unita, è una, alla Norvegia appartengono tutti gli esseri umani che ci vivono per quanto diversi tra loro possano essere». Sui migranti: « I norvegesi vengono dal nord della Norvegia, dalla Norvegia centrale, dal sud della Norvegia e da tutte le altre regioni. Sono norvegesi anche coloro che sono venuti dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Polonia, dalla Svezia, dalla Somalia e dalla Siria. I miei nonni vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra centodieci anni fa. Non è sempre facile dire da dove veniamo e di che nazionalità siamo. La casa è il luogo dove batte il nostro cuore, e non sempre può essere confinata all’interno delle frontiere nazionali». Ha infine parlato dell’importanza di adattarsi e di accettarsi a vicenda, delle necessità di avere cura gli uni degli altri, dei valori della fiducia, della comunità e della generosità di un solo popolo basato sulle differenze: «I norvegesi siamo noi».

Devo aggiungere qualcosa?

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