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Pubblicato il 05/06/2021

L’ANPDI E LA FOLGORE HANNO SALUTATO PER L’ULTIMA VOLTA IL LEONE CARLO MURELLI

LECCO – La gradinata dello stadio di Lecco ,stamane , era gremita di paracadutisti che hanno salutato per l’ultima volta Carlo Murelli, Leone della Folgore di El Alamein. Era un punto di riferimento, silenzioso e credibile, per l’ANPDI e per tutti noi. Umile,defilato,lucido, cordiale, sorridente, saggio, disponibile, in buona salute fino a poco prima di lasciarci. Il suo volto scolpito dalla vita e le sue mani nodose e forti parlavano per Lui, come la Sua giacca di Paracadutista sulla Bara, oggi, che incuteva rispetto e tristezza. Dobbiamo ammirare Uomini come Lui, ha ricordato il generale Bertolini, Presidente dell’Anpd’I, per le scelte che hanno saputo fare. Un passo avanti quando la Patria li chiamò. Dietro la Bara Vanda Bertoni, sua Amica, paracadutista altrettanto amata, che sa bene cosa significhi fare scelte per seguire un Ideale, come fece anche Lei, da giovane ausiliaria SAF, quando chiese di essere aggregata al Reggimento Folgore del Comandante Sala.

I Paracadutisti dell’ANPDI di Monza mai avrebbero voluto deporre quella giacca sulla Bara per salutare il loro “Carletto”, che gliene aveva fatto dono.
Un pensiero per la Signora Paola, inseparabile Moglie, anch’essa ospite della stessa Casa dove si erano spontaneamente ritirati. Immagino il suo cuore, che ha perso metà della sua vita, dopo decenni di matrimonio. In aereoporto a Reggio Emilia ,dove Carlo Murelli andava volentieri a seguire i “suoi” giovani, ha conosciuto mia Moglie ed ha svelato a tutti e due il segreto della felicità del Suo matrimonio, augurandoci la stessa cosa: “fate tutto insieme, se potete. State insieme il più possibile”. E’ questa la semplicità di chi sa fare grandi cose, compresa la ricostruzione dell’Italia nel dopoguerra; quella Nazione non riconoscente con chi, come Murelli, era stato “non cooperatore”.

La Sezione ANPDI di Lecco ha curato con affetto ,e rispettosamente, la veglia e l’accompagnamento della Bara, che ha sfilato con le canzoni dei Paracadutisti. Poi “Il Silenzio”, suonato dal trombettiere della Folgore e la Preghiera. Di fianco alla Bara un plotone di giovani Paracadutisti in Armi. Ricorderanno questo giorno e si commuoveranno, come è accaduto a chi di noi è stato comandato per rendere gli onori ad un Reduce, quando avevamo le stellette.


Dovremo abituarci a non ricevere più i sorrisi e i consigli del Leone di El Alamein Carlo Murelli. Quanti di Loro ho visto avviarsi alla Adunata della Folgore Eterna. Tutti mi dicevano di sperarlo, per ricongiungersi a coloro che avevano lasciato nella sabbia del deserto. Si vergognavano quasi, di essere sopravvissuti. Carlo Murelli era rimasto come l’ho conosciuto nel 2002, accompagnandolo al 60mo di El Alamein e come era le altre volte al Sacrario, ospite di SMD e della Ambasciata italiana in Egitto. Oggi aggiungo anche il mio e quello dei Redattori del nostro giornale, al dolore dei tantissimi paracadutisti che erano al Suo funerale. L’unico sollievo: avergli, tutti noi, ripetutamente dimostrato rispetto, affetto e ammirazione , che Lui con disarmante semplicità, ripagava raccontandoci pezzi di Battaglia, dopo le nostre insistenze. Grazie di tutto, Carlo, roccioso Paracadutista di El Alamein. Io so quanto hai fatto per me e per noi tutti. Mi sdebiterò ancora in questa vita e, se ne sarò degno, quando Vi incontrerò all’adunata della Folgore Eterna.

aw

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