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Pubblicato il 17/12/2014

LAURA RAMPINI-PARACADUTISTA PARAPLEGICA- A PARMA PER PRESENTARE IL SUO LIBRO

nella foto Laura Rampini con il suo grande amico, il colonnello incursore Lupini, nel giorno in cui sperimentò una speciale imbragatura per proteggere le gambe in atterraggio

PARMA- Laura Rampini presenterà “Nessuna barriera tra me e il cielo”, edito da Mondadori venerdì 19 dicembre, alle 18, nel Centro “Patrizia Ferri” in via Casaburi, la nuova struttura per l’accoglienza residenziale e diurna di persone disabili.

Laura Rampini, autrice del libro, sarà introdotta dall’assessore al Laura Rossi e da Andrea Grossi, responsabile di Sportconnenction.it. L’iniziativa è della libreria Ubik Parma in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali.

Laura Rampini aveva soltanto ventidue anni e un figlio piccolo quando un grave incidente automobilistico l’ha travolta e lasciata su una carrozzina, senza più l’uso delle gambe. Era il 1995. Oggi, meno di vent’anni dopo, Laura è mamma per la seconda volta e, inoltre, ha preso la licenza da paracadutista e vanta già centosessanta lanci. E’ la prima e unica paracadutista paraplegica al mondo.

Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d’acciaio e un atteggiamento positivo. Ha fondato il progetto Liberamondo per abbattere tutte le barriere morali, sociali e culturali, ben più resistenti di quelle architettoniche. Un progetto che, attraverso sport e viaggi per disabili, vuole trasmettere il messaggio che nulla è impossibile.

Scrive Laura: “Non arrenderti mai davanti agli ostacoli, anche quelli apparentemente piccoli e banali, ma imponiti di trovare il modo per superarli o aggirarli. Non dare mai per scontato di non poter più fare ciò che vuoi fare, avere quello che vuoi avere, raggiungere quello che ti serve. Ogni rinuncia, fosse pure piccolissima, innalza di un centimetro la gabbia che vedi all’esterno e ne proietta l’ombra dentro di te.
Lentamente ti trasformi nel tuo stesso carceriere, perdi ogni fiducia in te stesso e ogni autostima. Se c’è una cosa che ho imparato negli anni, è che il modo in cui ti guarderanno gli altri dipende da come sai guardarti tu. Esattamente come l’amore, che non può mai raggiungere nessuno se non è prima di tutto amore di sé”.

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