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Pubblicato il 06/05/2015

LE FORZE ARMATE SVIZZERE SI FARANNO CONOSCERE MEGLIO DALLA GENTE

 

recensione a cura di Bruno Horn

 

«Il tuo Paese, la tua sicurezza, il tuo esercito»

A partire dal mese di maggio l’esercito uscirà dalle caserme e dalle piazze d’esercizio per presentare le sue truppe in servizio mediante esposizioni, esibizioni e giornate delle porte aperte. L’obiettivo è migliorare la visibilità dell’esercito, sottolinearne la vicinanza alla popolazione e informare nel modo più ampio possibile.

05.05.2015 | Letizia Paladino, Comunicazione Forze terrestri

A seguito di una serie di riforme e di riduzioni degli effettivi, l’esercito è sempre meno conosciuto dalla popolazione svizzera. Soltanto qualche decina d’anni fa un quinto della popolazione maschile era incorporato nell’esercito. Oggi la bilancia segna piuttosto una persona su ottanta. «I cliché sull’esercito sono numerosi. Non sono per forza negativi, ma non corrispondono più davvero alla realtà», spiega il comandante di corpo Dominique Andrey, comandante delle Forze terrestri e responsabile del progetto. «Le trasformazioni a cui l’esercito sarà presto sottoposto sono un’occasione per illustrare le realtà dell’esercito alla popolazione», aggiunge Andrey.

Scoprire l’esercito in sei punti

Con il motto «Il tuo Paese, la tua sicurezza, il tuo esercito», l’esercito propone, tramite le regioni territoriali, le brigate e le formazioni d’addestramento, una serie di manifestazioni ed esibizioni accompagnate da una mostra itinerante. «Questa presenza non è artificiale, è la presenza dell’esercito nel Paese in funzione delle sue scuole e dei suoi corsi di ripetizione», sottolinea il comandante di corpo Andrey.

La mostra itinerante presenta l’esercito in sei punti, in modo schematico e interattivo. Fra i temi affrontati figurano i pericoli e le minacce che gravano sulla Svizzera. A tale proposito viene sottolineata l’importanza dell’esercito nella gestione in caso di catastrofe naturale, crisi o conflitto: aiutare, proteggere e combattere. Altri punti sono focalizzati sul sistema di milizia e sulle numerose professioni esercitate nell’ambito della difesa.

 

Domande al comandante delle Forze terrestri, comandante di corpo Dominique Andrey

Per quali motivi l’esercito deve avvicinarsi alla popolazione?

Spesso si sente dire che l’esercito è «la grande muette» (il grande muto), ma non è vero. Di solito facciamo talmente tanto rumore che la gente reclama. Scherzi a parte, in generale la Svizzera, anche se sembra godere di una situazione di pace e sicurezza, è comunque vulnerabile a causa delle sempre più numerose interconnessioni e degli spostamenti di persone e di merci. I pericoli e le minacce che gravano sul nostro Paese non possono essere ignorati e per garantire la sicurezza occorre avere i mezzi necessari. L’esercito è uno di questi mezzi, ma non è l’unico. L’esercito può aiutare, proteggere e se necessario combattere. Si tratta essenzialmente di un esercito di milizia dove è rappresentata una quantità indefinita di professioni. Si vuole far capire alla popolazione tutto quello che ha da offrire l’esercito. L’idea non è di fare un’operazione di indottrinamento né di persuasione. Quello che si vuole è soltanto dimostrare di che cosa l’esercito è capace e approfittare dell’occasione per informare la popolazione.

Perché l’organizzazione di questa grande manifestazione è stata affidata alle Forze terrestri?

È coinvolto l’esercito nel suo insieme. Le Forze terrestri hanno assunto la direzione del progetto perché siamo l’organizzazione più radicata sul territorio svizzero per mezzo delle regioni territoriali, delle formazioni d’addestramento, delle brigate, delle piazze d’armi e delle ubicazioni dei corsi di ripetizione. Se vogliamo dimostrare alla gente la nostra vicinanza dobbiamo poter intervenire sull’insieme del territorio.

Che cosa si aspetta dai militari che saranno a diretto contatto con la popolazione?

Mi aspetto che si mettano in mostra, che non siano timidi, che mostrino quello che sanno e che possono fare e che siano credibili. Non devono recitare un ruolo fittizio o imparato a memoria, devono essere naturali, dev’essere un momento di convivialità. Sono dei cittadini in uniforme in contatto con i loro concittadini, né più né meno.

 

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