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Pubblicato il 12/10/2016

LE IENE: UN SEDICENTE “MILITARE DELLA FOLGORE” DENUNCIA GIRI DI OPPIO A HERAT

PARMA- La puntata di martedì 11 Ottobre de “LE IENE” ha mandato in onda la intervista di una persona ( girata di spalle) che si è dichiarata “militare della Folgore”. La persona intervistata ammette di avere iniziato a fare uso di oppio da quando è stato in missione in Afganistan ( l’ultima della Folgore risale al 2011, ndr) , e di essere a conoscenza di spaccio nella base a cura dei civili afgani impegnati nei servizi e del trasporto della sostanza in Italia da parte di diversi militari, a scopo di spaccio.

L’intervistato segnala di conoscere diversi colleghi tossici che montavano in servizio “fatti” e attira l’attenzione sugli scarsi controlli che avverrebbero all’imbarco e allo sbarco dai voli della aeronautica militare, aggiungendo anche il dubbio che gli addetti a destinazione ( di solito Ciampino o Pratica di mare, ndr) accettino denaro per chiudere un occhio.
Il servizio continua anche fuori dalla base, intervistando civili afgani che per vari motivi entrano ogni giorno all’interno di Camp Arena. Due testimoni ammettono di averla portata spesso ma che la loro vita di spacciatori è diventata molto più difficile “da quando sno arrivati i carabinieri”.

Secondo i calcoli dell’intervistatore, i militari “tossici” sarebbero tra il 5 ed il 10% del contingente (composto attualmente di circa 750 persone).

LE IENE chiudono il servizio informando che la loro redazione ha chiesto spiegazioni alle autorità militari, ma che ancora non hanno ricevuto risposta

La produzione di oppio in Afghanistan, secondo le Nazioni Unite, in quindici anni di missioni occidentali nel paese, è passata da 7mila ettari del 2001 agli oltre 180mila del 2015.


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