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Pubblicato il 06/10/2015

LE MISSIONI ALL’ESTERO DELLE FORZE ARMATE ITALIANE

trasmissioni.kabulPARMA- L’Italia partecipa a 26 missioni internazionali: sei in ambito Nato, due sotto l’Onu, dieci con mandato dell’Unione europea e ,infine, otto operazioni multinazionali.

Tra le missioni in ambito Nato, l’Italia è impegnata in Bosnia Erzegovina, Afghanistan, sul Mediterraneo, nelle acque della Somalia (Atlanta), a Skopje e in Kosovo. Con i partner dell’Onu, il nostro Paese partecipa alla Minusma in Mali e ad Unifil in Libano. Le missioni italiane in ambito Ue si svolgono in Afghanistan (Eupol), Kosovo (Eulex), Mali (Eutm), Somalia (Eunavfor), Palestina-Egitto, Somalia (Eutm), Corno d’Africa, Mediterraneo (Triton), Bosnia Erzegovina (Efor-Althea), Mediterraneo (Eunavfor Med). In ambito multinazionale, l’Italia opera infine in Egitto (Mfo), in Iraq-Kurdistan, a Hebron, in Libia, a Malta, in Antartide, negli Emirati arabi uniti e in Libano (Mibil).

LE OPERAZIONI PRINCIPALI

OPERAZIONE PRIMA PARTHICA
A seguito dell`espansione dell`autoproclamatosi Stato Islamico (Isis), gli Stati Uniti hanno dato vita ad una Coalition Of Willing, a cui partecipa anche l`Italia, al fine di contrastare la minaccia del gruppo jihadista sostenendo le forze di sicurezza dei partner regionali. L`Italia contribuisce alla missione Prima Parthica con 530 militari appartenenti a tutte le forze armate, impiegati in fasi successive: prima fase (completata, dal 16 al 20 agosto 2014) di “supporto umanitario”, con circa 45 unità tra Force Protection (FP) e aviorifornitori più gli equipaggi di volo nel trasporto e consegna di materiale umanitario; seconda fase (completata) per la fornitura materiale di armamento alle Iraqi security forces (ISF) e milizie volontarie con circa 30 unità tra equipaggi di volo, Force Protection (FP) e aviorifornitori; terza fase di inserimento di personale nella costituenda Combined Joint Task Force da ottobre 2014: in Kuwait, ad Al-Udeid (Qatar), a Baghdad e ad Erbil (Iraq) per esigenze di comando e per addestrare i militari peshmerga e irakeni; quarta fase, per la costituzione Task Force Air (TF-A) con circa 190 unità in Kuwait da ottobre 2014: per lo schieramento di 2 velivoli a pilotaggio remoto Predator, di un velivolo da rifornimento in volo (AAR) KC 767 e di 4 aerei A-200 Tornado in versione Ids (per la ricognizione e sorveglianza). L`addestramento delle forze di sicurezza curde (Peshmerga) ed irachene si svolge principalmente nelle sedi di Erbil e Baghdad.
AFGHANISTAN: RESOLUTE SUPPORT
Il 31 dicembre 2014 la missione Isaf è terminata, e l`uno gennaio 2015 è stata avviata la nuova missione a guida Nato “Resolute Support” (RS), incentrata sull`addestramento, consulenza ed assistenza in favore delle forze armate e delle istituzioni afgane. Resolute support ha come centro nevralgico la capitale Kabul, e 4 centri distaccati: Mazar-e Sharif a Nord, Herat ad Ovest, Kandahar a Sud and Laghman ad Est. Il comandante è il generale John F. Campbell (Usa), già Comandante della missione Isaf. Per l’Afghanistan è autorizzata una presenza media annuale pari a 500 militari italiani. Attualmente sono circa 750 (50 a Kabul, 700 a Herat). A fine anno, secondo le attuali pianificazioni, potrebbero rimanere in Afghanistan, nell`area della capitale, circa 70 nostri militari.

KOSOVO
KFOR Dal 1 marzo 2011 il Parlamento italiano ha approvato la partecipazione di circa 550 militari italiani (compresa l’Arma dei Carabinieri) quale contributo nazionale alla missione Nato denominata Kfor (Kosovo Force). Dal 6 settembre 2013 il nostro Paese ha assunto il comando dell`intera missione: il generale di divisione dell`Esercito Guglielmo Luigi Miglietta è l`attuale comandante, alle cui dipendenze operano 31 nazioni delle quali 23 appartenenti alla Nato ed 8 partner. LIBANO: UNIFIL La missione Unifil è nata con la risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Successive risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione. L’Italia partecipa alla missione internazionale con un contingente di circa 1.100 militari. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”.

MEDITERRANEO: EUNAVFOR MED
Il 18 maggio il Consiglio Europeo ha definito il quadro generale di un`operazione di gestione militare della crisi degli immigrati, denominata EunavforMed, realizzata adottando misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dagli schiavisti o dai trafficanti in conformità del diritto internazionale. Il 22 giugno 2015 il Consiglio affari esteri dell’Unione Europea ha definitivamente approvato i dettagli dell’operazione, a cui hanno aderito 14 nazioni europee, oltre all’Italia: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. L’Italia contribuisce mettendo a disposizione: il quartier generale operativo Ue a Roma; la portaerei Cavour con alcuni aeromobili imbarcati; un dispositivo aeronavale composto da un sommergibile, due velivoli a pilotaggio (MQ-1 e MQ-9) remoto; supporti sanitari imbarcati e a terra; risorse logistiche nelle basi di Augusta, Sigonella e Pantelleria.

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