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Pubblicato il 10/06/2019

LE RIFLESSIONI DI UN NEO PARACADUTISTA: “LA FOLGORE” DEL VANGELO

PARMA- Un nostro caro amico Sabato 8 Giugno si è lanciato tre volte ed ha acquisito la qualifica di Paracadutista con il diritto a fregiarsi delle ali argentate e del basco associativo. Lo ha voluto fare perchè -testuali parole- “si sentiva inadeguato” ad urlare Folgore senza essere paracadutista.
Oggi ci riferisce di una lettura del Vangelo della domenica successiva al suo lancio, che parla di “lingue di fuoco” in cielo e rombo di vento. Rumori e visioni che i paracadutisti ben conoscono. Noi l’abbiamo considerato, come ha fatto il nostro amico, un bel segnale di impegno.
Ecco il riassunto di quanto scrive:

Domenica di Pentecoste, 9 Giugno, la Prima Lettura si riferiva agli Atti degli Apostoli 2, 1-2.

L’evangelista Luca descrive la discesa dal cielo dello Spirito Santo sugli Apostoli: ricevono forza e sapienza per incominciare il loro percorso di divulgazione del Vangelo, la buona novella, in definitiva comunione con Gesù risorto.
Senza più ripensamenti o paure: “usque ad effusionem sanguinis”.

Il testo latino e la traduzione in italiano:

2 Et factus est repente de caelo sonus tamquam advenientis spiritus vehementis et replevit totam domum, ubi erant sedentes.
3 Et apparuerunt illis dispertitae linguae tamquam ignis…

2 Venne all`improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.
3 Apparvero loro lingue come di fuoco…


EX ALTO FULGUR!

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