CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 17/09/2021

LE SCUDERIE DELL’ACCADEMIA MILITARE DI MODENA: UN CONCENTRATO DI STORIA, TECNICA E SAPIENZA ARTIGIANA

MODENA- Il giorno della inaugurazione degli impianti sportivi riammodernati della Accademia di Modena, i visitatori sono stati accompagnati anche nelle scuderie militari che ospitano i cavalli a disposizione degli allievi. Siamo stati accolti dal Tenente Colonnello Cati che ci ha illustrato le tante attività svolte dai sui uomini e dai suoi cavalli. Quasi tutti sconosciute.


Sono state proprio le scuderie le prime ad aprirsi alla società civile, ospitando corsi di ippoterapia per ragazzi speciali – come li ha chiamati il Tenente Colonnallo Cati ( nella foto, mentre mostra un regalo ricevuto da un ex allievo con sindrome di down, ndr) e da da settembre a disposzione anche dei cittadini modenesi che vorranno iscriversi , tramite la ASD , ai corsi di ippica tenuti dagli istruttori con le stellette.

Le scuderie militari dell’Accademia sono un piccolo scrigno di capacità artigianale e di tradizioni che le rendono affascinanti, non solo per un Soldato: negli edifici storici si trovano la selleria ordinatissima , con il suo inconfondibile profumo di cuoio, gestita da soldati che, nonostante alcuni siano VFP1, diventano esperti di manutenzione e riparazione dei preziosi finimenti, così importanti per la sicurezza di chi monta a cavallo, i maniscalchi che ancora forgiano col fuoco ed il martello i ferri per i loro cavalli, gli stallieri che tengono pulitissimi ed ordinatissimi i ricoveri degli splendidi cavalli , tutti provenienti dal centro di Grosseto, l le arene della scuderia grande e della “scuderria piccola” , quest’ultima monumento nazionale e infine la sala dei ricordi, dove si trovano i simboli di tutti i Reggimenti di cavalleria che si sono coperti di gloria in ogni battaglia e tanti ricordi di tutte le attività, tra i quali spiccano oggetti costruiti dai falegnami di accademia per accogliere i ragazzi “speciali” , così speciali – dice il comandante Cati, che alla fine erano proprio loro a spiegare ai loro compagni di classe senza disabilitò, come sentirsi a proprio agio in selleria, oppure in scuderia.
Un discorso a parte lo merita la “psicologia” che è materia quotidiana del comandante, che deve “capire” se un cavallo è leader o sentinella o remissivo , così come deve assegnare ad ogni cavallo l’allievo adatto, che può e deve diventare leader del suo animale, dopo avere imparato a dominare le sue emozioni. I Cavalli sono soldati perfetti, dice il tenente colonnello Cati perchè eseguono ciecamente gli ordini e sanno che questo li salverà. Hanno il loro leader, che noninterferisce mai nei compiti di altri cavalli, come la sentinella, che dà gli allarmi a tutto il branco.
La visita ci è bastata per capire che un Ufficiale di Cavalleria ha una marcia in più, e lo sapevano bene i paracadutisti di El Alamein che ne hanno avuti diversi come comandanti, perchè nella cultura militare dei Cavalieri cc’è la somma di secoli di sapienza, di storia, di eroismi, di tradizioni, di “leader”.



Leggi anche