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Pubblicato il 11/04/2018

LE SPOGLIE DI CENTO SOLDATI ITALIANI DISPERSI IN RUSSIA TORNANO IN PATRIA

90 mila soldati italiani non tornarono dalla Russia. I resti di cento di loro, che appartenevano al corpo di spedizione dell'”operazione barbarossa” (dell’Armir) rientreranno a breve in Italia, per essere accolti a Cargnacco di Udine, dove riposano le spoglie di ben 3 mila608 su un totale di 11 mila 729. 522 di loro hanno un nome ed un cognome;
Gli altri sono ignoti.

Anche i cento soldati dei cui resti mortali è atteso il rimpatrio sono ignoti, tranne due: Lino Omezzoli, di Riva del Garda, partito con il 79° reggimento di fanteria “Roma”, poi ufficialmente disperso a Derezovka, nella zona del Don e Giuseppe Moselli di Cremona. Nel dicembre 1942 denunciava, i primi sintomi di congelamento. Poi il silenzio. I suoi resti sono stati identificati a Krasnogorovka, in Ucraina. A occuparsi della parte tecnica e burocratica dei rimpatri è Onorcaduti, e, in Russia i “Memoriali militari” – l’equivalente Onorcaduti Il vicedirettore Vassilij Tolochko esibisce dodici piastrine militari rinvenute negli scavi, che saranno restituite all’Italia. Purtroppo c’è chi ne fa squallido commercio su EBAY o nei siti specializzati. È un atto illegale perchè appartengono allo stato , come quelli della Grande Guerra. Chi li trova ha il dovere giuridico e morale di restituirli a Onorcaduti. Potrebbero essere preziosi oer approfondire la posizione di un Caduto.

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