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Pubblicato il 31/07/2018

LE TERMOPILI DELLA FOLGORE: NAQB RALA 1942 – TESI DI LAUREA ALLA UNIVERSITA’ DI PADOVA

di Walter Amatobene

Le Termopili della Folgore: Naqb Rala 1942 (El Alamein). Tesi di laurea all’Università di Padova.

La tesi di laurea
E’ stata discussa nel mese di Luglio 2018 , all’Università di Padova, una tesi di laurea triennale in Scienze Geologiche incentrata su un capitolo di storia della Folgore che rappresenta uno tra i più importanti episodi dell’epopea della divisione in Africa.
La neo-dottoressa Francesca Gasparin, seguita dal relatore prof. Aldino Bondesan, ha esposto alla commissione di laurea gli esiti del suo studio di geografia militare del campo di battaglia egiziano. (titolo della tesi: Analisi geomorfologica e geografico militare del Passo di Naqb Rala (Battaglia di El Alamein, Egitto, 1942). La giovane geologa ha analizzato la geomorfologia del fronte meridionale tra la Depressione di El Qattara e la famosa Quota 105, teatro di aspri combattimenti nella notte del 23 ottobre 1942 tra i paracadutisti del Raggruppamento Ruspoli e gli attaccanti britannici.

La carta

La carta riporta la dislocazione dei reparti paracadutisti, i luoghi degli scontri e il tragitto dei reparti attaccanti la notte del 23. Sono stati cartografati i rilievi tabulari e i sistemi di uadi che si estendono a nord e a sud. Particolarmente evidente l’estensione dei campi minati e, oggi, la distribuzione delle torri di perforazione e delle nuove piste di collegamento.
La carta geomorfologica e storico-militare è allegata qui di seguito.

L’importanza dello scontro di Naqb Rala
Sul passo di Naqb Rala, la legione straniera, coadiuvata da reparti corazzati e artiglieria britannica, tentò un colpo di mano volto a scacciare i paracadutisti del V battaglione del Col. Izzo dall’Himeimat e dai rilievi dell’altopiano di El Taqa. Se l’attacco fosse riuscito, la Folgore sarebbe stata aggirata. Non solo: le artiglierie schierate nelle immediate retrovie sarebbero state rapidamente sopraffatte e le divisioni corazzate Ariete e 21a Panzer sarebbero state impegnate nel contrattacco ai Desert Rats della 7a divisione corazzata inglese. Questo avrebbe a sua volta impedito che i corazzati dell’Asse potessero affluire a nord (come in effetti avvenne) per concorrere al respingimento dell’attacco principale che intanto si stava sviluppando sulla litoranea.

I paracadutisti come i 300 di Leonida
Dopo aver subito un lungo e devastante bombardamento di artiglieria, un centinaio di paracadutisti, combattendo per ore, ebbero la meglio su circa 1300 uomini della Francia Libera, sia pur a prezzo di elevatissime perdite. La strenua resistenza opposta sulla “rampa” e sul vallone che forma il passo (e i vittoriosi combattimenti a quota 105 e a Deir El Munassibi) fecero saltare il piano britannico che mirava a sconfiggere gli italo-tedeschi nell’arco di 24 ore. Nei giorni seguenti, vista la reazione dei paracadutisti (con la Pavia e i guastatori di Paolo Caccia Dominioni), Montgomery abbandonerà l’idea di sfondare a sud e sarà costretto a cambiare i propri piani con una nuova operazione (“Supercharge”) riuscendo ad aprire un varco sullo schieramento dell’asse solo dopo 12 giorni di incessanti e furiosi combattimenti.

Il fronte oggi e le inziative del Progetto El Alamein
Questo tratto di fronte è oggi minacciato dalle perforazioni petrolifere e dall’espansione di New Alamein City, che determinerà il trasferimento di due milioni di persone dal delta del Nilo. Molte postazioni sono state cancellate dalle strade e dai cantieri, fortunatamente documentate durante le missioni del Progetto del Alamein.
Oggi vogliamo che tali testimonianze restino vive nel Sacrario Militare di El Alamein attraverso la creazione del nuovo spazio espositivo dedicato alla memoria della battaglia e dei caduti. Tutti possono contribuire alla sua realizzazione, basta collegarsi a www.siggmi.it. e fare una donazione oppure iscriversi alla Società Italiana di Geografia e Geologia Militare.


LEGGETE LA TESI
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