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Pubblicato il 06/02/2019

LECCO : UNA IDEA PER LE FORZE SPECIALI- VIVE QUATTRO GIORNI CON NDUJA CALABRESE E LIMONI

IL GIORNO – COMO LECCO DEL 6 FEBBRAIO 2019
Quattro notti nella stalla mangiando ‘nduja e frutta»

– GALBIATE – È SOPRAVVISSUTO per quasi una settimana all’addiaccio in mezzo al nulla dei boschi della Valle San Martino, con la colonnina di mercurio ripetutamente sotto zero, nutrendosi solo di ‘nduja e limoni, bevendo esclusivamente acqua di torrente e riparandosi unicamente con paglia. Neppure l’esperto si sopravvivenza delle forze speciali britanniche Bear Grylls, conduttore dell’omonima serie televisiva di successo, probabilmente avrebbe fatto meglio. Ma il 64enne di Galbiate scomparso martedì scorso da casa per ricomparire solo l’altro pomeriggio a Erve non è un militare dei corpi scelti, è un operaio, tra l’altro dalla corporatura all’apparenza abbastanza minuta. «PER QUATTRO NOTTI ho trovato riparo in una stalla vuota e abbandonata, senza animali, l’ultima, la quinta, in un fienile, sempre dismesso – racconta lui, adesso ricoverato in osservazione in ospedale a Merate -. Per coprirmi e cercare di scaldarmi ho utilizzato del fieno come coperta, anche se ho patito parecchio il freddo, specie nei giorni quando ha nevicato. Per nutrirmi ho mangiato della frutta che avevo comperato, specialmente dei limoni, ma era un paio di chili scarsi in tutto e poi avevo qualche etto di ‘nduja, il salame piccante calabrese, mentre per l’acqua mi sono approvvigionato al fiume, che però scorre in fondo a una gola e ogni volta che dovevo bere rischiavo di ammazzarmi». Addosso per ripararsi dalle intemperie aveva solo i vestiti che ha portato con sé nel momento in cui si è allontanato senza comunicare nulla a nessuno: una giacca, un maglione e una camicia, guanti, cappello e sciarpa, pantaloni con una calzamaglia sotto e scarpe da trekking e niente più. QUANDO HA DECISO di abbandonare il suo eremo temporaneo aveva i piedi fradici e letteralmente congelati, come le dita delle mani. Ma perché è scappato? «Non lo so neppure io, avevo bisogno probabilmente di restare lontano da tutti, non intendevo far preoccupare nessuno, né creare disagio ai tanti soccorritori che so mi hanno cercato ininterrottamente». Per rintracciarlo, dopo aver ritrovato il suo scooter nella zona di Sogno sopra Carenno, il comandante della Polizia locale di Galbiate Danilo Bolis che lo conosce bene e gli è amico ha infatti mobilitato volontari del Soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri e finanzieri delle Fiamme gialle.

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