EL ALAMEIN

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Pubblicato il 25/06/2012

LETTERE DI UN NON COOPERATORE

PARMA- Il Leone della Folgore Sebastiano Baron dopo il combattimento aa El Alamein fu fatto prigioniero a Takrouna, nel Marzo del 1943, dopo la battaglia contro i neozelandesi per riconquistare il paese sulla collina. Rinchiuso nel POW 305 , lo stesso di Emilio Camozzi, Glauco Vigentini, Tano Pinna, Enrico Fiumi, Vittorio Bertolini ( padre del generale Marco) e tanti altri di cui abbiamo raccontato le storie.
In seguito alla consegna della spilla per i Leoni della Folgore, Baron ha consegnato ai paracadutisti vicentini e trevigiani un prezioso documento: una lettera che scrive ai suoi familiari spiegando i motivi del suo rifiuto a cooperare.
Un esempio di saldezza d’animo, considerate le durissime condizioni di detenzione.
“ non ho mai dimenticato neanche per un momento di essere un soldato e come tale devo accettare gli ordini del mio governo e non aspirare a ricompense o altro,ho fatto il mio dovere e non me ne sono mai pentito avendo la coscienza a posto. Non ho firmato per questo e non firmero’(la collaborazione, nder)!”

Alla fine ha scritto che spera presto di tornare presto in Patria e l’ha scritto in maiuscolo!

Nella prima parte e’preoccupato del fatto che se avesse fatto qualcosa di disonorevole e avessero contattato la zia che cosa avrebbe pensato lei di lui?

Cliccate sulle immagini per ingrandire:

LETTERA PARTE 1
LETTERA PARTE 2

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