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Pubblicato il 23/03/2021

L’EX SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA TOFALO NON LASCIA L’ALLOGGIO DI SERVIZIO


CORRIERE DELLA SERA – 23 MARZO 2021

Il monolocale ristrutturato e arredato si trova nel palazzo dell’Aeronautica, a Roma. Il deputato del Movimento 5 Stelle Angelo Tofalo lo ha ottenuto come alloggio di servizio quando era sottosegretario alla Difesa. E a un mese dalla caduta del governo guidato da Giuseppe Conte non lo ha ancora liberato. È vero che la legge gli concede 90 giorni per lasciarlo, ma già l’assegnazione era stata un’eccezione e per questo gli sono state comunicate le «cessate esigenze». Il parlamentare del M5S però non risulta aver effettuato il trasloco, nonostante abbia un’altra casa nella Capitale e dunque non ci sia alcun motivo concreto per mantenere la titolarità del contratto.

Il precedente

Non è la prima volta che accade. Nel novembre 2019 si scoprì che anche Elisabetta Trenta — pure lei dei Cinque Stelle — aveva tenuto l’alloggio di servizio dopo essersi dimessa da ministra della Difesa. Lei spiegò che le spettava perché il marito è un militare, salvo essere poi costretta ad andare via visto che la coppia aveva una casa di proprietà a Roma, dunque nessun diritto a rimanere.


L’appartamento

L’appartamento assegnato a Tofalo ha camera da letto, bagno, soggiorno e cucina. Si trova nello stabile di via Castro Pretorio, di fronte al palazzo che ospita lo Stato Maggiore dell’Arma azzurra, dove lo stesso Tofalo aveva l’ufficio. Il prezzo dichiarato come alloggio di servizio era 300 euro, cifra che adesso dovrebbe essere stata «ritoccata» visto che lui lo occupa come “ospite”. A questa somma vanno aggiunti circa 100 euro per le utenze. Sembra scontato che debba andare via, rimane da capire perché non l’abbia fatto appena ha smesso di essere sottosegretario. Perché abbia ritenuto di continuare a utilizzarlo pur non avendo più alcun incarico di governo e soprattutto alla Difesa. Dell’Aeronautica è sempre stato un sostenitore, sul profilo Twitter spiega di essere stato «rapito dall’Intelligence per diffondere la cultura della Sicurezza», sostiene le forze armate e l’Aeronautica con particolare impegno. Ma la casa è comunque un privilegio, un benefit che non gli spetta.


La ristrutturazione

Nel gennaio 2020 era stato proprio Tofalo, nel pieno delle polemiche sugli alloggi occupati dai “sine titulo”, a sostenere che «la Difesa deve accelerare nella riacquisizione dei propri beni». Buona intenzione che nel suo caso deve aver trovato eccezione. L’alloggio gli è stato attribuito appena diventato sottosegretario anche se la direttiva emanata dallo stato maggiore della Difesa non lo prevede. Si tratta comunque di una scelta discrezionale, che può essere dettata da motivi di sicurezza e dunque, almeno fino a che ha ricoperto l’incarico nessuno ha eccepito sulla regolarità dell’assegnazione. La scelta di ristrutturare l’appartamento è comunque apparsa eccessiva visto che nello stesso palazzo per nessun altro alloggio si è deciso di fare altrettanto e tanto è bastato per scatenare le ironie sul «movimento 5 stanze». Ma nulla è stato eccepito.


La lettera

Ora sono però cambiate le condizioni e proprio perché si trattava di un’eccezione ci si aspettava che nel giro di pochi giorni sarebbe stato organizzato il trasloco. Non è accaduto e lo Stato maggiore ha deciso di avviare la procedura comunicando con una lettera i termini per la riconsegna dell’appartamento. I 90 giorni dopo i quali scatta lo “sfratto” scadono il 16 maggio. Alla Difesa giurano che Tofalo farà i bagagli al più presto.

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