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Pubblicato il 22/07/2014

LIBANO: SITUAZIONE STABILE MA TESA. IL GENERALE PORTOLANO PRENDERA’ DOMANI IL COMANDO UNIFIL


parte del plotone del 187mo Rgt partito per il Libano a rinforzo

NAQUORA-LIBANO- Domani per il generale Paolo Serra sarà l’ultimo “Tripartite Meeting”, tradizionale incontro mensile fra forze armate libanesi e israeliane, mediato dal capo di Unifil, alla base lungo il confine costiero. Recentemente, a riprova di una certa preoccupazione del comando italiano che la situazione possa scaldarsi, sul posto è stata inviato anche un plotone di Paracadutisti del 187mo Reggimento, di rinforzo al personale che controlla i valichi con Israele.

Il generale Serra giovedì lascia il comando a favore di un altro italiano, il generale Luciano Portolano. Un evento «straordinario» lo definisce lo stesso Serra, per una missione che vede il concorso di 37 Paesi.Serra dovrà anche contestare al Libano e Israele ben «6 violazioni, avvenute la scorsa settimana, della risoluzione 1701» che regola la cessazione delle ostilità fra i due Stati dopo il ritiro israeliano del 2006.

Per quattro sere consecutive, infatti, sono partiti razzi dal Libano, l’artiglieria israeliana ha risposto ogni volta facendo fuoco sul sito di provenienza. Il ministro degli Esteri libanese Gebran Bassil ha protestato con l’Onu contestando a Israele la violazione di sovranità, altrettanto ha fatto Israele per i “rockets” caduti o anche solo indirizzati al suo territorio.

Ieri il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha espresso solidarietà alla «resistenza » a Gaza. Il capo del movimento sciita ha fatto sapere di aver telefonato al capo di Hamas in esilio Khaled Meshaal assicurando che «la resistenza libanese è con ardore al fianco dell’Intifada ».

L’intelligence libanese esclude che dietro il lancio di razzi dal Libano ci sia Hezbollah. Ed è un fatto che dopo l’arresto, martedì, di due fratelli palestinesi provenienti dal campo di al Rashidieh, questi episodi siano cessati.

Generale, è la conferma che i rischi di destabilizzazione del Libano provengono dai campi palestinesi?

Sapevamo già che all’interno di alcuni insediamenti lungo la Costal road, intorno a Tiro, potevano nascondersi cellule estremiste che in una fase di tensione come questa potevano costituire una minaccia. Quanto ai due arrestati le indagini sono condotte naturalmente dalle Forze armate libanesi. Attendiamo il feed-back, ma è un fatto che gli episodi da una settimana siano cessati, con l’individuazione anche di alcune basi di lancio.

Ma i leader islamici libanesi solidarizzano con Gaza. Non c’è il rischio di un’escalation?

Al di là delle dichiarazioni “retoriche” tutte le diverse forze in Libano sono interessate a mantenere la pace, a isolare questi episodi e individuarne i responsabili. Certo, la situazione è complicata dalla presenza in territorio libanese di oltre 1 milione 200mila profughi siriani, di cui 50mila insediati nel territorio del Sud di nostra competenza. Ma non c’è nessun segnale che fa venir meno l’impegno per la pace di tutti. Il Libano in questo momento ha bisogno eleggere il suo nuovo presidente – Michel Sleiman è in prorogatio dal 25 maggio, ma non si trova l’intesa per la successione, ndr – e per farlo ha bisogno di stabilità.


I Tripartite Meeting sono riservati. Ci spiega come si svolgono? C’è almeno un saluto fra Libano e Israele?
No, le due parti salutano solo il Force Commander Unifil e si siedono dando le spalle al territorio dell’avversario, guardando la propria terra. Però dopo 10 minuti, se tutto va bene, non c’è più bisogno di riportare quanto detto dall’altro: avendo sentito rispondono. Ma lo fanno sempre tramite noi.

Dialogano tramite l’Onu. E in qualche modo l’Italia.

Sì, e in questo “straordinario” caso di permanenza dell’Italia alla guida di una missione può leggersi, ritengo, un giudizio positivo della comunità internazionale e del Consiglio di Sicurezza sulla neutralità riconosciutaci da entrambe le parti. Io e il generale Portolano che mi succederà siamo al servizio dell’Onu, ma questo riconoscimento suona come orgoglio per il nostro Paese.

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