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Pubblicato il 18/08/2020

LIBIA- L’ITALIA FUORI DAI GIOCHI . MISURATA SARA’ IL CENTRO DEL COMANDO TURCO

Lunedì 17 Agosto sono atterrati in contemporanea a Tripoli Halusi Akar, ministro della Difesa della Turchia e Khalid al Attyha, ministro della Difesa del Qatar, per organizzare l’imminente (ormai quasi certo) assalto a Sirte e al Jufra, le due città costiere controllate da Khalifa Haftar. Un teatro in cui sono coinvolti anche Egitto, Russia, Emirati e che è di interesse vitale anche per l’Italia, che , però , è l’unica assente ingiustificata.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel frattempo, va in Tunisia per occuparsi di clandestini, chiedendo al governo locale di riprendersene una qualche decina. Non una parola sulla leadership che l’Italia dovrebbe esercitare sui due scenari di tensione nel Mediterraneo, ovvero la possibile guerra per Sirte e le tensioni tra Grecia e Turchia per accaparrarsi i giacimenti metaniferi attorno a Cipro e alle isole greche.

Scopo della vista congiunta degli attori della guerra in Libia è il potenziamento del contingente militare , del quale la Turchia vuole avere il controllo, dislocato attorno a Sirte e al Jufra, in aiuto alle milizie di Misurata, in vista di un’offensiva per riconquistare i due nodi strategici fondamentali. Alcune settimane orsono i Turchi avevano chiesto ed ottenuto che gli italiani se ne andassero da Misurata per ampliare nell’aereoporto una propria base militare, già presente poco distante ad Al- Waitiya ed ampliare la presenza anche nel porto, dove è ornmai certa la creazione di un comando navale.
Richiesta prontamente accolta dal governo italiano che ha parlato di “spostamento in area più funzionale”.

Nel frattempo gli Stati Uniti, che si devono essere accorti della latitanza dell’Italia, hanno dichiarato che vogliono riprendersi la parte dei mediatori. Trump, dopo avere appoggiato Haftar, ha capito che è perdente e per giunta non vuole scontentare gli Emirati, che avevano dimostrato qualche apertura verso il piano di pace in palestina, quindi sta assumenndo un atteggiamento “neutrale”.

aw

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