OPINIONI

Condividi:

Pubblicato il 17/09/2018

LIBIA: NON CORRIAMO DIETRO AI FRANCESI di Corrado Corradi

Non penso che l’Italia rischi qualcosa in Libia; quello che a me sembra più importante in questo momento é evitare di correre dietro alle iniziative francesi, tutte dettate dall’avventurismo del principiante.
Nelle sue espressioni operative (il Servizio) e industriali (Eni), l’Italia conosce la Libia meglio di chiunque altro e più di chiunque altro gode di una rete di contatti consolodati che la incardina nel territorio; incardinamento che affonda le sue radici nel colonialismo fascista italiano identificato nell’indimenticato governatore Italo Balbo.
Prova ne é che anche nei momenti di maggior tensione il rifornimento di petrolio e gas mai é venuto a cessare.
Per cui: calma e gesso!
I «franzosi», presi come sono da un ridicolo avventurismo targato Macron-LeDrian (i franzosi Présidente e Ministro degli esteri), privato dei giusti consigli di un vertice militare ritiratosi sull’Aventino perché incazzato come un picchio contro Monsieur le Président, si sono alleati con il Gen. Haftar, il quale, grazie ad un, non troppo convinto, appoggio egiziano, e ai soldi del Bahrein nonché ai rifornimenti e alle promesse (chissà quanto attendibili) dei «franzosi» si é ritrovato a spadroneggiare sulla cirenaica ma non avendo ottenuto il consenso delle tribùed essendo privo del radicamento territoriale, fattore importantissimo se si vuole governare una società frastagliata come quella libica, si accontenta di spadroneggiare.
In campo francese la confusione ha raggiunto il parossismo, e manco più sanno determinare quale é il loro obiettivo strategico:
• Scalzare l’Italia dalla Libia ?… ma per favore!!
• Sostenere Haftar, già uomo degli americani e già pronto a voltar le spalle ai francesi?
• Creare un distretto petrolifero cirenaico per rifornire la Total?
• Controllare dalla Cirenaica le miniere di uranio del Niger a favore di Areva?
Mio nonno diceva «tempo e paglia maturano le nespole»… ne vedremo delle belle e penso che ci sarà anche da ridere.

Leggi anche