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Pubblicato il 12/11/2016

LIBRI- I REPORTER DI GUERRA

Di Mimmo Cándito     ,Baldini & Castoldi editore, Pubblicato: novembre 2016, Pagine: 600  Prezzo: € 22,00

 

canditoblogWinston Churchill diceva che in tempo di guerra la verità è così preziosa che bisogna proteggerla con una cortina di bugie. Era una bella ipocrisia, per nascondere la volontà – che è storia d’ogni Paese – di coprire la conoscenza della realtà o comunque di piegarne la conoscenza alle ragioni della politica.

Oggi l’informazione è arma più importante di un esercito, perché il consenso dell’opinione pubblica è essenziale per qualsiasi strategia bellica. Nel nostro tempo, iperconnesso, ultravelocizzato, perduto in una rete dove la potenzialità della costruzione della conoscenza è senza limiti ma, molto spesso, anche senza strumenti critici di interpretazione dei

Il reporter di guerra diventa in questo libro il simbolo della ricerca costante della verità in un territorio dove i pericoli, i rischi, le minacce, non sono soltanto quelli d’una cannonata o d’una mina, o d’una milizia jihadista di tagliagole invasati, ma riguardano le difficoltà di verifica delle informazioni e i tentativi sempre più sofisticati di disinformazione.

Oggi Obama può guardare in diretta dalla Casa Bianca i commandos che ammazzano Bin Laden a 10 mila miglia di distanza, e il reporter di guerra scivola nell’ombra di una marginalità inquietante: sappiamo sempre di più, ma capiamo sempre di meno. Questo libro – nella metafora del racconto della guerra – ci aiuta a capire, e a difendere il nostro desiderio di sapere.

Mimmo Cándito, giornalista e scrittore, è una delle firme di prestigio de «La Stampa», sulle cui pagine – come inviato speciale, corrispondente di guerra, commentatore di politica internazionale – ha raccontato le più drammatiche crisi mondiali degli ultimi quarant’anni, dal Medio Oriente, dall’Afghanistan, dal Golfo, dall’Africa, dall’America Latina, dal Maghreb, dall’Europa dell’Est, dall’Asia. E poi l’Australia, la Turchia, l’India, la Spagna, i terroristi dell’Eta e dell’Ira, gli indios perduti nelle giungle dell’Amazzonia e fra le totora del Perù. Docente di Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico all’Università di Torino, è direttore della rivista letteraria «L’Indice dei libri» e presidente italiano di Reporters sans Frontières. Ha vinto numerosi premi giornalistici come «Miglior inviato speciale italiano». Il suo libro più recente è 55 vasche. Le guerre, il cancro, e quella forza dentro (2016).

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