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Pubblicato il 28/03/2018

LIDO DI VENEZIA: ESPUGNATO L’AEREOPORTO. EVACUATI I CIVILI. ESERCITAZIONE AD ALTO IMPATTO

Rapidità di intervento e capacità di interagire tra reparti: sono stati due degli obbiettivi della esercitazione Joint Small Operation 2018 ieri al Lido di Venezia e a Sant’Andrea. Lo Stato Maggiore della Difesa ha coinvolto Carabinieri , Battaglione San Marco della Marina , Fucilieri dell’Aria dell’Aeronautica e al Reggimento Lagunari Serenissima, caccia Amx del 51° Stormo di Istrana, elicotteri da trasporto e da attacco al suolo ed un Predator, che ha ripreso l’azione dall’alto, dopo essere arrivato dal 32° Stormo di Amendola. Alle 14.30 all’aeroporto Nicelli è arrivato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, accompagnato dal suo omologo austriaco Othmar Commenda. La simulazione di intervento ha visto la pista del Nicelli “attaccata” da due A129 Mangusta in servizio a Casarsa della Delizia, sede del 5° Rigel in Friuli. Quindi lo sbarco di Fucilieri dell’aria e carabinieri da CH-47, EH-101 e AB-412.Scopo dell’azione era prendere possesso dell’area, difenderla e prelevare una trentina di civili da portare in salvo. Nel frattempo c’è stato anche un blitz di miliziani che ha tentato di attaccare lo scalo, respinto da carabinieri e corpi speciali. Alcuni morti e feriti nella finzione sono stati recuperati . Presenti sul campo anche unità cinofile. L’azione si è chiusa con il trasferimento dei civili a Sant’Andrea dove era stata ricreata la sede del comando operazioni e un’area di riconoscimento dei civili con ospedale da campo. Altre azioni nel frattempo si sono consumate in laguna, con i unità anfibie dall’acqua. «La trasformazione in chiave interforze è un passaggio irrinunciabile per garantire una maggiore efficienza ed efficacia alle nostre forze armate», ha sottolineato il generale Claudio Graziano. «In questo contesto abbiamo anche verificato la capacità di proiezione dal mare che, negli attuali scenari di minacce di varia tipologia da su e da est, dal terrorismo ai traffici illeciti, è sempre più importante per garantire la tutela degli interessi nazionali e la sicurezza del nostro Paese». Non solo, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha anche dedicato un passaggio alla presenza militare a Venezia e al futuro. «Questa città è stata scelta per l’esercitazione in virtù delle scenario tipico che caratterizza l’attività delle truppe anfibie. Garantisco che non lasceremo Venezia, la nostra presenza in futuro non è in discussione, e continuerà il dialogo con le amministrazioni per la dismissione delle nostre sedi non più utilizzate. Gli introiti serviranno a migliorare le nostre capacità tecnologiche, e in cambio le città avranno luoghi prestigiosi e storici da destinare alle attività culturali e sociali».

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