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Pubblicato il 03/07/2016

L’ITAGLIETTA CON LA GGI DIMENTICA I MORTI DI DACCA.

Il Dente Avvelenato

SGOZZATI COME ANIMALI – I JIHADISTI DI DACCA HANNO CHIESTO AGLI OSTAGGI DI RECITARE IL CORANO: CHI NON RISPONDEVA VENIVA TORTURATO – VOLEVANO UCCIDERE I NON MUSULMANI: LI HANNO CERCATI, DERISI, UMILIATI E ALLA FINE LI HANNO ELIMINATI FACENDOLI SOFFRIRE COME NON POSSIAMO IMMAGINARE. SUCCEDERA’ ANCHE IN ITALIA PRIMA O POI.
Le cellule semisveglie (non dormienti),islamiche, raccattate in mare e distribuite sul territorio come nemmeno loro avrebbero sperato, sono pronte. Ci guardano con odio e disprezzo. Devastano centri di accoglienza, sputano sul cibo loro offerto. Fomentano il rancore contro di noi. Avanzano diritti. Sgomitano nei comuni e si fanno eleggere a Milano. E non combattono , estirpandolo, il radicalismo. Il motivo? Semplice: non esiste un islam moderato. Esiste un islam antagonista alla nostra cultura.

Chiedo perdono ai Parenti di chi è stato sgozzato a Dacca, nove italiani e 11 stranieri, per quello che ho visto e sentito nelle prime ore dopo la strage. Prima, durante e dopo la partita del maledetto calcio drogato.
Una itaglietta col tricolore in faccia non nel cuore, caciarona, ridicola, variopinta, volgare, ignobile, truccata, grottesca, che applaude bestemmiatori, simulatori, cocainomani, scommettitori e strapagati imbecilli, allenatori e giornalistucoli sgrammaticati “assolutamentepiuttostoche” compresi. Pagliaccetti che mandano messaggi e si scattano foto alle facce con la bocca a culo di gallina, anche quando assistono ad uno spettacolo che tanto gli piaceva e che tanto hanno pagato.Pure lì sono distratti e superficiali!
In tivvù sono molti i tromboni che rubano stipendi a Roma, gli incolti che maledicono e portano alla rovina l’Italia con leggi contro la gente, spendendo fiumi di inutili parole senza sapere, senza fare. Comunicano solo con i tuitt, abbreviando e condensando il nulla.
Noi paracadutisti abbiamo la fortuna di avere tra i nostri comandanti qualcuno che sa il significato di ciò che scrive e che lo fa senza curarsi di irritare qualcuno nei piani alti. Parlo del Generale Incursore paracadutista Marco Bertolini.
Un Soldato che è stato e sarà esempio, come lo è stato fino all’ultimo giorno di comando e lo sarà anche in futuro, ci auguriamo.
Lo spunto di riflessione di oggi, quello che ha generato il desiderio di scrivere ciò che ho scritto sinora, l’ho tratto rileggendo il discorso pronunciato il giorno in cui lasciava il comando del Coi, prima che avvenissero i fatti di Dacca.

Dal discorso di commiato del Generale Bertolini:

Al contrario, si affaccia un’epoca nella quale dovremo tornare a guardare il mondo che rotola fuori dai confini di casa nostra con meno spocchia e maggiore rispetto, chiedendoci seriamente quale ruolo possiamo e dobbiamo avere là fuori.

Chissà che questo tuffo nella vera realtà non contribuisca a dare vigore alla nostra autostima, restituendo onore a quella forma di libertà, la sovranità nazionale, che è la ragione vera del nostro giuramento e della quale i Soldati sono da sempre i sommi sacerdoti. Chi li ignora, li disprezza o li combatte non lo fa a caso: sa benissimo a cosa fanno scudo!

e ancora:

Sarà, infatti, un futuro nel quale la storia sarà tornata in movimento e che non ci vedrà semplicemente minacciati da qualche organizzazione malavitosa, una di quelle che piacciono così tanto al nostro pubblico, evidentemente convinto da qualche bugiardo che non ci vuole bene, in Italia e all’estero, che si tratta di una nostra caratteristica sociale, genetica, da sbandierare con masochistica fierezza, come i moncherini del mendicante, e da fronteggiare semplicemente con qualche altro tomo di buone leggi e con una adeguata disponibilità di tutori delle stesse.
E da celebrare con una bella fiction e con qualche succoso approfondimento da talk show.

Ubi maior minor cessat. Mi fermo qui.

tiosi.stronzi

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