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Pubblicato il 18/06/2020

L’ITALIA ESCLUSA DAL POOL DI STUDIO DEL NUOVO CARROARMATO “FRANCO TEDESCO”

Il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi (Pd), rispondendo a un’interrogazione della senatrice Isabella Rauti (FdI) sul tema dei programmi europei sui futuri CARRI ARMATI , ha fatto riferimento alla mancata partecipazione italiana , sino ad oggi, al veicolo da combattimento Mgcs franco-tedesco, destinato entro il 2035 a sostituire Leclerc francesi e Leopard 2 tedeschi.

Italia e Polonia vorrebbero aderir al progetto, ma Francia e Germania vogliono mantenerne la paternità bilaterale almeno fino al prototipo.

Visto il rifiuto delle istanze italiane da parte di Parigi e Berlino, la difesa sta interpellando anche Spagna e Austria per stabilire una cooperazione per lo sviluppo di un futuro sistema di combattimento terrestre con al centro un nuovo Mbt.

Il programma Mgcs punta a diventare il principale mezzo da combattimento in ambito europeo. Sono tre i partner industriali coinvolti, i gruppi tedeschi Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann (KMW) e il gruppo francese Nexter, e l’Ufficio federale tedesco BAAINBw. Tutti e tre hanno firmato un contratto per lo “Studio di definizione dell’architettura di sistema – Parte 1”.

Il progetto del carro armato del futuro interessa oltre l’Italia anche altri paesi, tra cui Polonia e Spagna. Da qui al 2035 infatti, molti altri eserciti europei dovranno sostituire circa 2.500 carri armati, secondo un’analisi dell’International Institute for Strategic Studies di Londra. Varsavia ha bisogno di oltre 500 carri armati e ha già manifestato il desiderio di partecipare al progetto Mgcs.

AMMODERNAMENTO DEL CARRO ARMATO ARIETE

L’esercito italiano dovrà sostituire la sua flotta di 200 esemplari di Ariete, da dismettere intorno al 2030 ( dal 1995). Il sottosegretario Calvisi ha ricordato ,

Al riguardo, ha sottolineato Calvisi “risulta già assegnato un contratto al Consorzio Leonardo/Iveco, che ha prodotto il mezzo tra il 1995 ed il 2002, per un ammontare di 35 milioni di euro per la realizzazione di 3 prototipi, funzionali al successivo ammodernamento di mezza vita di ulteriori 125 carri. Tale orientamento, peraltro, risulta in linea con quello tenuto da altri Paesi, come ad esempio la Gran Bretagna e la Francia”.

Anche nel Documento programmatico pluriennale (Dpp) pubblicato dal dicastero della Difesa a luglio guidato dal predecessore di Lorenzo Guerini, Elisabetta Trenta, è previsto infatti il mantenimento della linea carri Ariete.( foto sotto: un carro Ariete)

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