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Pubblicato il 03/02/2022

L’ITALIA IN MALI

Anche l’Italia è in missione di coalizione in Mali, con compiti di supporto ed assistenza. Il parlamento ha stabilito di inviare fino un massimo di 250 uomini più 3 elicotteri da trasporto CH 47F “Chinook”, in assetto medevac, 3 elicotteri AH-129D “Mangusta”, 4 squadre di fucilieri dell’aeronautica che forniscono sicurezza da bordo dei CH-47F e durante le fasi di recupero del ferito in zona di operazioni, supporto logistico, supporto sanitario ed ulteriore personale per il comando della Task Force oltre del dispositivo nazionale.

I nuovissimi CH-47F dell’EI sono i più capienti attualmente disponibili in Mali dopo il ritiro dei CH-47 britannici. Mancheranno al dispositivo anche gli AW101 danesi , tenuti in patria per divergenze con la giunta militare. I Tigre franco-tedesco sono spesso a terra per problemi tecnici, quindi spetterebbe ai soli Mangusta la protezone dei contingenti .
SITUAZIONE DELLE ALTRE FORZE EUROPEE
Svezia e Danimarca ritireranno i propri contingenti dalla Task Force Takuba; la Germania ha avuto a far giungere un problemi per avere il permesso di atterraggio di un A400M , per “mancata comunicazione del piano di volo ” . Altri Paesi europei hanno sospeso l’invio.

Un ritiro francese dalla TF Takuba costringerebbe anche l’Italia a rivedere il proprio contingente
Sullo sfondo la presenza della Russia, che , dopo la repubblica centrafricana, ambisce ad estendere il controllo sulla regione e utilizzare metodi più “persuasivi” contro i terroristi. La presenza della agenzia Wgner lo dimostra.

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